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L’esilio all’isola d’Elba: N – Io e Napoleone

Nel 2006 uscì il film N – Io e Napoleone di Paolo Virzì, ispirato al romanzo N di Ernesto Ferrero, pubblicato sei anni prima e risultato vincitore del Premio Strega. Il protagonista è il giovane insegnante Martino Pappucci, che riceve l’incarico di riordinare la biblioteca di Napoleone Bonaparte sull’isola d’Elba. Animato da ferventi sentimenti antifrancesi, Pappucci coltiva l’idea di uccidere il celebre generale, progetta con attenzione l’attentato, ma finisce per subire il fascino della straripante personalità del generale corso, fino a trasformare i suoi sentimenti di odio in simpatia.

I critici cinematografici hanno messo in evidenza la capacità del film di coniugare la ricostruzione storica con i toni della commedia. Nel personaggio di Pappucci sono presenti i toni dolenti del modello foscoliano di Jacopo Ortis (è stato lo stesso regista a dichiararlo in un’intervista rilasciata mentre la pellicola era in promozione), ma il suo desiderio di ribellione si rivela essere il frutto di fantasie partorite sui libri, mancando di qualsiasi concretezza. L’odio politico di Martino si scioglie di fronte a un uomo in carne e ossa, colto nella sua quotidianità e lontano dall’immagine, tanto consolidata quanto “letteraria”, del tiranno sanguinario. Furio Scarpelli, uno degli sceneggiatori, ha spiegato: «Questo testo vive nella dialettica tra i due personaggi, lo scrivano Martino Papucci e Napoleone: Martino vede da vicino l’oggetto del suo furore politico, e piano piano non riesce più a odiarlo perché lo scorge nella sua debolezza. Quando si ha di fronte l’uomo e non più soltanto l’emblema e l’immagine, non si riesce più a provare odio; per poter odiare una persona forse non la si deve conoscere».


Storie. Il passato nel presente - volume 2
Storie. Il passato nel presente - volume 2
Dal 1715 al 1900