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Cavalleria e legittimazione cristiana: la ricerca del Graal

Nel Perceval o Racconto del Graal di Chrétien de Troyes (1180-81), il Graal – piatto per cibi raffinati e salse – è presentato come recipiente dotato di poteri taumaturgici, custodito all’interno del castello-isola-montagna del Re Pescatore, cui possono accedere solo i puri di cuore. L’associazione di questi temi, propri della mistica celtica, all’eucaristia cristiana si sviluppa in un secondo romanzo, il Roman de l’Estoire dou Graal di Robert de Boron (fine XII secolo). Qui emerge la figura del ricco ebreo Giuseppe di Arimatea, che l’apocrifo Vangelo di Nicodemo presenta come testimone privilegiato della Resurrezione. L’autore inventa, per il Graal, la funzione di recipiente del sangue di Cristo, mentre la figura di Giuseppe diventa quella di un discepolo iniziato a misteri rivelati da Gesù a una cerchia ristretta di seguaci. Si prefigura così una Chiesa esoterica, la cavalleria, che prosegue in segreto l’insegnamento del Messia. Protagonisti della ricerca del Graal e testimoni delle sue varie manifestazioni sono infatti cavalieri: Boort, Perceval, Galvano, Galaad, ciascuno dei quali diventa allegoria di virtù.

La congiunzione tra Graal e i cavalieri cristiani per eccellenza, i Templari, si opera con il Parzival di Wolfram von Eschenbach e il Jüngerer Titurel di Albrecht von Scharfenberg. Il Parzival introduce anche temi nuovi rispetto alla tradizione romanzesca, ispirati a concezioni filosofico-religiose neoplatoniche: il Graal diventa una pietra purissima discesa dal cielo, che in virtù di un’ostia depositata ogni venerdì santo da una colomba conferisce vita eterna a chi se ne ciba.

Il tema iniziatico fu approfondito poi nell’Ottocento soprattutto con il dramma musicale Parsifal di Richard Wagner, che diventò un punto di riferimento per correnti massoniche, occultistiche e neotemplari. A queste si ricollega anche la tesi, esemplificata da Il Codice Da Vinci di Dan Brown, secondo la quale in realtà Gesù non sarebbe morto sulla croce, ma avrebbe sposato Maria Maddalena e si sarebbe rifugiato nel Sud della Francia, dove avrebbe avuto dei figli (il Saint Graal viene interpretato, con una paretimologia, come sang réal) e dato origine alla dinastia merovingia; alla sua caduta si sarebbe costituita una società segreta, il Priorato di Sion, con il compito di ristabilirne la sovranità sulla Francia e sul mondo.

Dinanzi a tali interpretazioni deliranti rimangono come ultima difesa la filologia e la storia, ma anche il surreale sarcasmo cinematografico dei Monty Python (Monty Python e il Sacro Graal, 1975) e la parodia e l’ironia letteraria del Cavaliere inesistente di Italo Calvino (1959) e del Pendolo di Foucault di Umberto Eco (1988).

Storie. Il passato nel presente - volume 1
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Dal 1000 al 1715