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Un Medioevo postmoderno

La serie televisiva Game of Thrones (Il Trono di spade), tratta dal ciclo di romanzi A Song of Ice and Fire (Cronache del ghiaccio e del fuoco) dello scrittore americano George R.R. Martin, è una buona occasione per parlare dell’idea di Medioevo nel fantasy contemporaneo. Come afferma lo stesso scrittore, sebbene l’opera attinga da una serie disparata di fonti storiche, il suo punto di partenza è legato alla Guerra delle Due rose, a partire dal conflitto fra le famiglie Lannister e Stark che riecheggia le “vere” Lancaster e York. Certamente nell’Inghilterra quattrocentesca non comparvero mai draghi o zombie di ghiaccio, ma la violenza, la brutalità, l’ambiguo intreccio di strategie militari e matrimoniali alla base dei romanzi sono rintracciabili anche nei resoconti e nelle cronache dell’epoca. Questi aspetti, inseriti in modo crudo in una narrativa che vuole essere “realistica”, sono in antitesi rispetto al “Medioevo” eroico e romantico di Tolkien e di Disney: ma secondo Martin il suo è il “vero” Medioevo, un’esplosione di violenza, sesso, potere e sudiciume.

A proposito del Trono di spade, molti studiosi si sono esercitati nell’individuare un esatto corrispettivo storico per ogni personaggio, luogo o situazione. Tuttavia tale operazione, per quanto interessante, rischia di mancare il bersaglio: la vera chiave di lettura non è nell’aderenza alle fonti, non richiesta a un romanzo, ma nell’intrepretare le scelte stilistiche e l’idea di Medioevo che l’autore vuole veicolare. Un’idea, peraltro, nutrita di una serie codificata di “Medioevi” immaginati nel corso dei secoli: barbarico e colto, feudale e cittadino, nordico e mediterraneo, scettico e religioso, tutti resi immediatamente riconoscibili grazie a una serie di elementi di corredo (armi, castelli, onomastica, vestiti, alimentazione). Per quanto dunque la narrativa prenda spunto da eventi, fonti, processi storici, l’intreccio tra questi elementi è sempre un’operazione condizionata dal momento in cui viene realizzata: se il Medioevo di Tolkien è trasfigurato e idealizzato rispetto alla carneficina della Prima guerra mondiale, quello di Martin è figlio del caos postmoderno, vicinissimo alle dinamiche sociali che viviamo quotidianamente.

Storie. Il passato nel presente - volume 1
Storie. Il passato nel presente - volume 1
Dal 1000 al 1715