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Francesco

La figura di san Francesco ha avuto un enorme successo in ambito cinematografico e televisivo. Già il cinema muto aveva dedicato due film al santo, ma la svolta decisiva fu segnata dall’opera di Roberto Rossellini, Francesco, giullare di Dio (1950), cosceneggiato con Federico Fellini e un frate francescano, Antonio Lisandrini, sulla base del testo dei Fioretti francescani. Come Rossellini ribadì, il film non aveva pretese storiche né voleva fornire una biografia del santo, quanto piuttosto rappresentare un modo di essere, quello di Francesco, in radicale contraddizione rispetto al conformismo della società contemporanea, sia quella medievale, sia quella del secondo dopoguerra. La capacità che l’eroica santità di Francesco ebbe di far esplodere le contraddizioni della società in cui viveva veniva dunque presa come modello anche per la contemporaneità, minacciata da un falso progresso che non riponeva nell’individuo le uniche possibili speranze di progresso sociale e politico.

A questa “provocazione” di Rossellini, maestro del neorealismo italiano, si sono legate anche alcune successive produzioni cinematografiche e televisive, come per esempio i tre film che Liliana Cavani ha dedicato al santo, uno per la televisione (1966) e due per il cinema (1989 e 2014). In generale l’esperimento di Rossellini aprì la strada all’affermazione di un’immagine plebea, antieroica e comica del Medioevo – che si ritrova, per esempio, nel Brancaleone di Mario Monicelli (1966) – di contro alla sua lettura “classica”, incentrata sulla figura del cavaliere.

Degni di nota sono, infine, anche l’unica biografia hollywoodiana del santo (Francis of Assisi, a firma di Michael Curtiz, 1961) e Fratello sole sorella luna, film di grande successo di Franco Zeffirelli del 1972, fondato sulla parallela vicenda di Chiara e Francesco.

Storie. Il passato nel presente - volume 1
Storie. Il passato nel presente - volume 1
Dal 1000 al 1715