I SAPERI FONDAMENTALI
I SAPERI FONDAMENTALI
CITTÀ E COMUNI NELL’ITALIA CENTROSETTENTRIONALE
▶ 5.1 La crisi dell’ordinamento carolingio favorisce tra il IX e il X secolo l’appropriazione da parte dei vescovi di responsabilità politiche e civili in ambito urbano. Le città si popolano di ceti urbani competenti, animati da un forte sentimento cittadino, e ottengono autonomia in materia giudiziaria, legislativa e militare. Nel XII secolo il potere è nelle mani della nobiltà cittadina, o militia. Emerge una magistratura stabile, il consolato, e cresce di importanza il ruolo delle assemblee cittadine e dei consigli. La città cerca spazi di espansione nel contado, rivendicando autonomia dinanzi ai poteri regi e vescovili.
▶ 5.2 L’aumentare della complessità amministrativa dei comuni porta a una divisione dei compiti tra i membri delle magistrature e a una loro gerarchizzazione. Benché acquisiscano crescenti autonomie, i comuni italiani rimangono sottomessi all’autorità imperiale. Federico Barbarossa, intravedendo nell’istituto comunale un pericolo per la stabilità dell’Impero, nelle Diete di Roncaglia (1155, 1158) mette al bando il comune di Milano e stabilisce regole per il rafforzamento del governo centrale, ma viene sconfitto a Legnano (1176). La Pace di Costanza (1183) segna un riconoscimento delle prerogative comunali. Nel frattempo i comuni vedono allargare la propria base sociale: iniziano a esprimere un’opinione politica i ceti non nobili appartenenti al mondo dei commerci e della manifattura, organizzati in arti o su base rionale: il cosiddetto “popolo”. Tra le fazioni nobiliari si accendono scontri insanabili dalla magistratura consiliare; per questa ragione si cerca in un magistrato unico, dall’incarico a tempo e forestiero, il podestà, che faccia da mediatore tra le famiglie della militia. Anche il popolo si dota di una magistratura analoga: il capitano del popolo.
La contesa tra comuni e Impero prosegue con Federico II, che impone ai comuni la restituzione dei diritti regi nel 1237. Per reazione alla politica imperiale si formano due fazioni: ghibellini (filoimperiali) e guelfi (antimperiali). L’imperatore, scomunicato da papa Innocenzo IV, è battuto a Parma nel 1248 dalla lega dei comuni. Nei comuni italiani, in maggioranza nelle mani di fazioni guelfe, si instaurano, a fasi alterne, regimi di popolo, che innovano le istituzioni e promuovono ordinamenti antimagnatizi. In Italia settentrionale si manifestano le prime forme di regime signorile, a Milano e nella Marca trevigiana.
L’EUROPA DEI PRINCIPATI E DELLE MONARCHIE
▶ 5.3 In Europa, come in Italia, si registra una forte iniziativa politica cittadina caratterizzata da richieste di autogestione, di affrancamento dei servi e soprattutto di contrattazione con i poteri sovraordinati. A differenza della civiltà comunale italiana, il movimento comunale europeo non prescinderà mai, infatti, dall’autorità regia. In Francia i re favoriscono la nascita dei comuni in funzione antivescovile e antisignorile. In Inghilterra, fino a tutto il XII secolo, il sovrano detiene il controllo politico delle città e quindi si arroga la facoltà di scegliere il sindaco. Anche in Spagna è il re a favorire la crescita delle comunità urbane, mentre nel regno tedesco le città si caratterizzano per essere dipendenti direttamente da re-imperatore oppure da un signore laico o ecclesiastico. Nel Nord della Germania si formano patti tra associazioni mercantili di diverse città; una di queste è la Lega anseatica. Laddove, nel corso del XIII secolo, si affermano forti monarchie sostenute da robusti apparati burocratici, le autonomie comunali arretrano. Lo stesso fenomeno si verifica nel Regno di Sicilia.
LA NASCITA DELLE UNIVERSITÀ
▶ 5.4 Dopo la riorganizzazione carolingia e quella successiva alla riforma della Chiesa, a partire dal XII secolo le città divengono sedi di nuove istituzioni scolastiche laiche. I contenuti dell’insegnamento vengono profondamente rinnovati: grandi opere classiche e i commenti dei filosofi ebrei e musulmani vengono tradotti in latino. Nascono associazioni di maestri e studenti che danno vita alle università (studia), favoriti anche dalle istituzioni laiche, che hanno bisogno di personale giuridicamente preparato per l’amministrazione e i tribunali.
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Storie. Il passato nel presente - volume 1
Dal 1000 al 1715