ANALISI D'OPERA - Jeff Koons, Seated ballerina

Analisi D'opera

Jeff Koons

Seated ballerina

  • 2017
  • plastica gonfiabile, h 13 m
  • New York

Compiuti i propri studi al Maryland Institute College of Art di Baltimora e allo Art Institute di Chicago, Jeff Koons lavora per qualche tempo come operatore di borsa a Wall Street. La sua carriera artistica, iniziata sul finire degli anni Settanta, si svolge nel solco aperto da Andy Warhol e dalla Pop Art. Il suo lavoro trova infatti come tema fondante la riflessione sulla cultura e sullo stile di vita americano. I procedimenti espressivi da lui prediletti sono quelli introdotti da Duchamp e dai dadaisti, come il ready-made e la decontestualizzazione di oggetti-simbolo con l’obiettivo di aprire nuovi punti di vista sull’ordinarietà della vita. Dal Nouveau Réalisme egli eredita l’utilizzo di materiali poveri e l’inserimento di oggetti di uso comune nelle sue opere, ma prosegue anche nella direzione aperta dalla Pop Art circa l’uso delle tecniche di comunicazione e, più in generale, dell’estetica tipica della società consumistica.

Descrizione

Seated ballerina è l’ultima di una lunga serie di opere realizzate con la plastica gonfiabile, i cui primi esempi risalgono al 1979. L’opera è stata commissionata da una grossa azienda di cosmetici in occasione di un’iniziativa organizzata dall’International Centre for Missing and Exploited Children. La sua esecuzione è stata sostenuta anche dall’Art Production Fund, una fondazione che sostiene la realizzazione di grandi installazioni ed eventi artistici in luoghi pubblici. Si tratta di un’enorme figura di ballerina, seduta su uno sgabello e intenta ad allacciarsi una scarpetta, che è stata collocata il 2 giugno 2017 presso il Rockfeller Center di New York.

Forma, funzioni e idee

La scultura gonfiabile ripropone, su scala monumentale, un soggetto tipico della produzione ceramica seriale, utilizzato per soprammobili o bomboniere ispirati allo stile della porcellana settecentesca. Non bisogna tuttavia ritenere che la riproduzione su scala gigante di un oggetto universalmente bollato come tipico prodotto kitsch risponda a una volontà di denuncia o di derisione. Analogamente a quanto faceva Warhol, la scelta di utilizzare un linguaggio “pop” deriva dalla convinzione che il linguaggio della pubblicità e del marketing siano ormai pienamente accettati come linguaggio artistico della contemporaneità. Impiegare le strategie comunicative della pubblicità è dunque un modo per meglio veicolare il messaggio alle masse. Del resto, lo stesso autore sottolinea come l’opera contenga, dal suo punto di vista, un messaggio di speranza, un invito all’impegno e al miglioramento (come appunto fa una ballerina con la costanza del suo allenamento).
Il materiale specchiante, utilizzato da Koons in numerose altre opere, soprattutto quelle in metallo, serve proprio a far identificare lo spettatore con la ballerina, sulla cui superficie egli può vedere riprodotte le proprie fattezze. Ciò che Koons ha voluto realizzare è una nuova icona contemporanea, un’immagine simbolo, una nuova Venere, con lo stesso valore “magico” ed “evocativo” delle divinità femminili preistoriche.

CONFRONTI E INFLUENZE

L’utilizzo di colori metallizzati e di superfici specchianti è una costante nel lavoro di Jeff Koons. Tale caratteristica rende difficile comprendere se si tratti di un gonfiabile (come nel caso di Seated Ballerina) oppure di una fusione in acciaio, come avviene invece per il Pluto and Proserpina. Quest’ultimo, un gruppo scultoreo ispirato all’analogo soggetto realizzato nel 1621 dal Bernini, è stato collocato in piazza della Signoria a Firenze dal settembre del 2015 fino al gennaio del 2016. In questo caso a riflettersi sulla superficie metallica sono l’intera piazza e le sculture in essa collocate. Riflessa nei complessi volumi dell’opera di Koons, l’immagine degli universalmente noti capolavori rinascimentali viene adesso deformata, frammentata, mescolata in una continua metamorfosi dovuta al cambio di punto di vista dell’osservatore. Si instaura così un dialogo tra antico e contemporaneo che mira a vivificare la percezione statica e fissa dei celebri capolavori.

Contesti d’arte - volume 3
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