Forma, funzioni e idee
Ciò che chiamiamo arte romantica è un vero e proprio universo composto da una moltitudine di possibilità e di ricerche estetiche che si sviluppano in direzioni estremamente differenziate, talvolta opposte: impegno civile e desiderio di fuga, individualità e spirito collettivo, libertà intellettuale e fede. Il tratto unificante, ciò che rende possibile individuare un insieme di artisti e di opere sotto la definizione di Romanticismo, è proprio la totale e libera individualità che genera questo universo tanto differenziato. L’idealismo tedesco può forse aiutare a chiarire la visione generale che è alla base di questo movimento culturale. Quando il filosofo Johann Gottlieb Fichte parla di “Io supremo” delinea il carattere assoluto dell’Io, qualcosa che non conosce l’Universo attraverso i sensi e l’intelletto, ma che è l’Universo stesso. Ecco che questo “Io supremo” assume un ruolo del tutto simile a quello dell’Uno neoplatonico. La matrice neoplatonica della sensibilità romantica è evidente, per esempio, quando Wilhelm Heinrich Wackenroder, nel suo Sfoghi del cuore di un monaco amante dell’arte del 1797, sostiene che le arti siano un dono divino che fa appello all’interiorità dell’essere umano. La capacità dell’artista di giungere al mondo delle idee attraverso l’intuizione, l’illuminazione e la fede, che divengono adesso mezzi di conoscenza validi quanto il ragionamento logico-razionale, è del resto confermato da William Blake quando afferma, nei suoi Libri profetici, di venire «guidato giorno e notte da messaggeri che arrivano dal cielo». Partendo da una tale concezione di base l’artista romantico mira all’assoluto, alla fusione di spirito e materia, e la nuova libertà ch’egli si assicura gli permette di scegliere il linguaggio figurativo che sente come più adatto a raggiungere tale scopo. Da questo punto di vista la migliore definizione dell’arte romantica rimane forse quella formulata dal poeta Charles Baudelaire (1821-1867) nel suo saggio Che cos’è il Romanticismo? del 1846, nel quale sostiene che «il Romanticismo non sta né nella scelta dei soggetti né nella verità esatta, ma nel modo di sentire», esso è «intimità, spiritualità, colore, aspirazione verso l’infinito, espressi con tutti i mezzi che le arti offrono».