ANALISI D'OPERA - Andy Warhol, Marilyn Monroe su fondo oro

Analisi D'opera

Andy Warhol

Marilyn Monroe su fondo oro

  • 1962
  • vernice di polimeri sintetici e inchiostri serigrafici su tela, 211x144 cm
  • New York, Museum of Modern Art (MoMA)

Subito dopo la morte di Marilyn Monroe, avvenuta nel 1962, Andy Warhol inizia la produzione di una serie di “ritratti-icona” dell’attrice, tutti derivati dalla stessa immagine, un fotogramma tratto dal film Niagara. Fra il 1962 e il 1967 l’artista utilizza il metodo della serigrafia per realizzare molte varianti di questa stessa immagine mutandone i colori e presentandola singolarmente, in forma di dittico oppure ripetuta più volte in una medesima composizione.

Descrizione

Anche in questo caso l’artista vuole in ogni modo astenersi da qualsiasi intervento diretto sull’opera che dev’essere quanto più possibile “impersonale”. A questo scopo sceglie di utilizzare la tecnica della stampa serigrafica per ottenere un’immagine totalmente stereotipata nella quale vengono accentuati i tratti da sex symbol mediante la scelta di colori violentemente accesi: il rosa-fucsia per l’incarnato, il giallo primario per i capelli, l’azzurro e il rosso per il trucco.
È così che una persona reale viene trasformata in “cosa”, identificandola con un’immagine che diviene vera e propria merce per il consumismo culturale.

CONFRONTI E INFLUENZE

La scelta operata da Andy Warhol di collocare il volto di Marilyn Monroe su un ampio fondale completamente dorato richiama subito alla mente l’analogo procedimento utilizzato nell’arte bizantina e medievale. Così facendo l’artista pop conferisce a una stella del cinema la stessa sacralità che nelle rappresentazioni religiose è riservata a Maria o ai santi, creando una vera e propria icona contemporanea.

Contesti d’arte - volume 3
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