CONFRONTI E INFLUENZE - L’Apollo del Belvedere e il Perseo di Canova

CONFRONTI E INFLUENZE

Un modello fondamentale per l’arte neoclassica

Apollo del Belvedere

  • 330-320 a.C.
  • marmo, h 224 cm
  • copia romana da originale in bronzo
  • Città del Vaticano, Musei Vaticani, Museo Pio-Clementino

L’Apollo del Belvedere 

Nella sua Storia dell’Arte dell’Antichità, Winckelmann celebra quest’opera in un’appassionata descrizione, ricca d’ammirazione e trasporto emotivo, dalla quale possiamo trarre un’idea precisa del suo approccio all’Antico (approccio che per altro abbiamo visto essere il più accreditato e influente presso i suoi contemporanei). Secondo lo studioso tedesco, la grandezza dell’opera sta nel fatto che essa è il frutto della più rigorosa applicazione del processo di idealizzazione, il quale da un lato rifugge la riproduzione veristica dei particolari («non vi è vena né nervo che agitino e turbino questo corpo»), dall’altro opera una sintesi di quanto di più perfetto si possa trovare in natura: nell’Apollo, dice Winckelmann, «sono armoniosamente fusi i singoli attributi di bellezza delle molte divinità».

Antonio Canova

Perseo con la testa di Medusa

  • 1801
  • marmo, h 235 cm
  • Città del Vaticano, Musei Vaticani, Museo Pio-Clementino

Il Perseo di Canova 

Il Perseo con la testa di Medusa realizzato da Canova nel 1801 ha evidentemente come modello di riferimento l’Apollo del Belvedere. Emblematico da questo punto di vista è il fatto che l’opera (ceduta dal primo proprietario, il tribuno Onorato Duveyrier, alla Repubblica Cisalpina che intendeva collocarla nel nuovo Foro Bonaparte di Milano) sia stata acquistata da papa Pio VII e da lui collocata nei Giardini del Belvedere, proprio in sostituzione dell’Apollo trasportato in Francia da Napoleone.

Le ragioni del confronto

Nel Perseo, considerato un perfetto esempio di compostezza neoclassica, possiamo individuare una lieve tensione verso il dinamismo: rispetto al modello antico, infatti, la scultura di Canova presenta un evidente incurvarsi della figura, assecondato dall’arco prodotto dal panneggio. Le gambe del Perseo sono più divaricate rispetto a quelle dell’Apollo, mentre le braccia creano due linee oblique opposte, tra loro perpendicolari, che “aprono” ulteriormente la figura verso lo spazio. Anche la resa dell’anatomia appare differente: rispetto ai tenui trapassi volumetrici dell’Apollo, la figura di Canova presenta una muscolatura più marcata, visibile soprattutto nel busto, dove pettorali, addominali e linea epigastrica risultano maggiormente rilevati.

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Contesti d’arte - volume 3
Contesti d’arte - volume 3
Dal Neoclassicismo a oggi