ANALISI D'OPERA - Joseph Hoffmann, Casa Stoclet

Analisi D'opera

Joseph Hoffmann

Casa Stoclet

  • 1905-1911
  • Bruxelles

Joseph Hoffmann assieme a Olbrich è una delle figure predominanti della Secessione viennese nell'architettura. Tra le sue opere più significative, Casa Stoclet è un punto di riferimento perché porta avanti e rielabora temi centrali nel dibattito dell'architettura viennese a partire da Wagner, primo tra tutti il rivestimento delle facciate. Il palazzo viene commissionato a Hoffmann dal finanziere belga Adolphe Stoclet.

Descrizione

In Casa Stoclet la scomposizione del volume è portata alle estreme conseguenze ed è frutto di un'organizzazione della distribuzione interna più libera, che manifesta all'esterno tutte le parti di cui si compone. La sua volumetria è dunque articolata su tutte le direzioni, punteggiata da elementi che fuoriescono, da porzioni che rientrano, da volumi che si sovrappongono verso l'alto a individuare una torre che diviene elemento simbolico e baricentrico di tutta la composizione delle masse. La scomposizione delle masse che Hoffmann attua smorza l'impatto austero della fronte principale a favore di un'immagine più dinamica e tridimensionale, anche più consona al paesaggio suburbano in cui l'opera sorge.
 Questo dinamismo volumetrico è alleggerito attraverso il sistema di rivestimento, soprattutto con un espediente: la linea continua che raccorda e incornicia tutte le facce bidimensionali che compongono i volumi. La linea, realizzata con un cordolo bronzeo, addolcisce gli angoli vivi, raccorda tutte le facce, elimina la freddezza tridimensionale delle masse e, assieme al prezioso rivestimento in lastre, configura una grande copertura di tessuto lapideo. I volumi sono rivestiti da grandi lastre di pietra a forma quadrata e rettangolare di cui è leggibile la pezzatura e che corrispondono alle finestre. La tessitura rigorosa di queste lastre restituisce un rivestimento prezioso ed elegante che produce una vibrazione cromatica superficiale capace di alleggerire le masse.
All'eleganza del rivestimento esterno messo a punto da Hoffmann fa riscontro la preziosità dei rivestimenti interni, tra cui i perlacei arabeschi di Klimt che ricoprono la sala da pranzo. Klimt progetta un insieme decorativo di grande efficacia in cui pavimento, mobilio e pareti si esaltano vicendevolmente nel contrasto tra forme squadrate e le spirali del grande Albero della Vita. L'artista immagina infatti un pannello con una decorazione puramente astratta per la parete del lato corto mentre sulle due pareti del lato lungo corrono in pendant gli stralci stilizzati dell'albero che fanno da sfondo a due figure allegoriche: l'Attesa e il Compimento.
I cartoni preparatori per le raffigurazioni destinate alle due pareti frontali di Casa Stoclet e conservati oggi a Vienna esprimono fedelmente il risultato finale, testimoniando una modalità lavorativa puntuale basata su un disegno preciso e dettagliato. La tecnica mescola tempera, acquerello, gessetti, matite e inserti in oro e argento. Restano alcune annotazioni a matita riferite a piccole modifiche da apportare in corso d'opera. Nonostante siano dei bozzetti, i due pannelli per Casa Stoclet presentano la complessità dell'opera finita.
L'attesa ha la forma di una danzatrice dalle suggestioni egizie: ripresa frontalmente, ha il volto posto di profilo e gli occhi marcati da un profondo contorno che guardano in lontananza. La posa della testa accentua la pettinatura curiosa e innaturalmente rigonfia. Le lunghe mani sono fermate in un momento della danza. Il busto della donna è ancora vagamente leggibile benché sia ricoperto di monili. L'abito, smisuratamente lungo, ne appiattisce la figura contro lo sfondo. La stoffa è composta da un'alternanza di triangoli, alcuni colorati, altri decorati con gli stessi riccioli dorati dell'albero della vita. Tutto concorre a creare una dimensione decorativa serrata che condivide con il pannello posto nella parete di fronte, nel quale si riconosce la presenza di piccoli occhi stilizzati e lo stesso movimento dei tralci. Al di là di questi dettagli, Il compimento è compositivamente assai differente: le due figure sono rappresentate in un atteggiamento di pace e realizzazione – e non nell'attimo di sospensione di un gesto – e i motivi decorativi dell'ampio mantello dell'amante sono in prevalenza cerchi o imitano motivi fitomorfi. L'abbraccio tra i due amanti – che Klimt aveva già presentato anche per il Fregio di Beethoven – torna qui a simboleggiare Il compimento, ovvero il ricongiungimento degli amanti. Le figure umane sono riconoscibili solo attraverso la testa e le braccia che terminano in mani ossute.
Il fregio di Casa Stoclet rappresenta l'apice della tendenza ornamentale klimtiana. Tridimensionalità e anatomia sono elementi inesistenti nella pittura dell'artista in cui ogni dettaglio diviene il tassello di un complesso programma decorativo. Klimt mescola ancora una volta le differenti fonti visive: la geometria, l'arte egizia, il mondo della natura, la simbologia religiosa orientale. I pannelli definitivi sono realizzati e montati nel 1911 e si trovano tutt'oggi a Bruxelles.

Forma, funzioni e idee

Appassionati collezionisti di arte, Adolphe e la moglie Susanne vogliono una casa che li rappresenti, con ampi spazi per le opere e per ricevere l'élite artistica europea: una sorta di casa museo capace di esprimere il loro interesse per l'arte moderna.
Hoffmann riesce a coniugare queste due anime, residenza di lusso e museo, in un edificio unico, che a prima vista non sembra né una casa né un palazzo, ma è appunto un ibrido, una nuova tipologia edilizia, un palazzo suburbano, come è stato definito.
La lettura della pianta di Casa Stoclet svela la matrice compositiva della sua complessità esterna, nel senso che tutte le articolazioni del volume trovano riscontro e piena coerenza nella distribuzione interna degli ambienti. Alla fuoriuscita del bovindo corrisponde il grande soggiorno interno su due livelli, alla slanciata finestratura verticale corrisponde la grande scala sulla cui sommità si imposta la torre. Alla pensilina che corre verso la strada corrisponde un passaggio privilegiato di accesso alla casa direttamente dalla strada.
Gli interni, preziosissimi, rappresentano un ulteriore elemento di pregio del palazzo: Hoffmann si occupò di ogni dettaglio grazie alla Wiener Werkstatte, un laboratorio artigianale da lui fondato, che produceva mobili e suppellettili di arredo e che ebbe una grande influenza sull'artigianato europeo in quegli anni.

Contesti d’arte - volume 3
Contesti d’arte - volume 3
Dal Neoclassicismo a oggi