La diffusione dell’Impressionismo

4.7 La diffusione dell’Impressionismo

Nella seconda metà dell’Ottocento Parigi diviene definitivamente la ville lumière (città luminosa), ovvero il centro indiscusso della cultura nel quale si assesta un sistema dell’arte fatto di mercanti, gallerie, esposizioni e acquirenti che può per la prima volta dirsi “moderno”. Artisti provenienti da tutta Europa e dall’America vivono il soggiorno parigino come un passaggio obbligato nell’elaborazione del proprio linguaggio artistico e nella legittimazione del loro status d’artista. Giunti a Parigi col mito della grande Accademia di Belle Arti, presto si rendono conto che la vera modernità sta ormai negli atelier privati e nei caffè frequentati dagli impressionisti con i quali intrecciano relazioni private ed esperienze estetiche.

James Abbott McNeill Whistler

James Abbott McNeill Whistler (Lowell/USA 1834-Londra 1903) giunge a Parigi nel 1856 per seguire i corsi del pittore accademico Charles Gleyre; due anni più tardi è folgorato dall’incontro con la pittura di Courbet. Dal 1859 si trasferisce a Londra, dove l’esperienza francese si affianca alla fascinazione per la pittura preraffaellita.

Sinfonia in bianco

Nell’inverno tra il 1861 e il 1862 realizza Sinfonia in bianco (28) con l’idea di presentarlo all’annuale mostra della Royal Academy, che invece rifiuta il dipinto, come pure fa il Salon parigino; Whistler dunque lo espone al Salon des Refusés nel 1863. La tela di dimensioni imponenti, mostra una giovane donna – la modella e amante Joanna Hiffernan – che, vestita di bianco, si staglia contro la tenda del fondo del medesimo colore. In un primo momento il titolo doveva essere Ragazza in bianco, ma la scelta di Sinfonia, nella sua versione finale, sottolinea come la ricerca cromatica in Whistler sia quanto di più calcolato. Se da un lato il dipinto è certamente marcato da una cultura preraffaellita, tanto che il soggetto è stato anche letto come la metafora della purezza, è pur vero che la tecnica d’esecuzione è impressionista: questo risulta evidente dalla pennellata fluida del tappeto in pelle d’orso, sul quale sono caduti alcuni fiori variopinti, resi per tocchi di pura materia cromatica. Appartiene a modalità impressioniste anche la prospettiva vertiginosa che riprende il pavimento da un punto di vista rialzato, e fa sì che la fantasia fiorata fugga verso il retro, appiattendo la figura della protagonista sino a renderla una sagoma.

John Singer Sargent

John Singer Sargent (Firenze 1856-Londra 1925), considerato il più grande impressionista statunitense, nasce in realtà in Italia da una famiglia americana che si era rifugiata a Firenze a causa di un’epidemia di colera. Cresce dunque in un clima cosmopolita e nell’ammirazione dei grandi capolavori italiani. Si forma a Parigi, prima seguendo i corsi di Carolus-Duran (1837-1917) e poi, nel 1874, accede all’Accademia di Belle Arti. Quando dunque l’Impressionismo tocca il suo apice con la mostra da Nadar, Sargent ha solo diciotto anni e sta ancora seguendo il cursus tipico dell’Accademia; il suo sarà infatti un Impressionismo tardo e mai estremo, stemperato da un uso virtuosistico di luce e colore, in una pennellata vivida e accattivante che farà di lui uno dei ritrattisti più apprezzati dall’alta società internazionale.

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Carnation, Lily, Lily, Rose

Sargent trascorre l’estate del 1885 a Farnham House, nei Cotswoolds, in compagnia di Francis Davis Millet (1848-1912), collega statunitense che da poco si era stabilito in Inghilterra dopo l’esperienza di Parigi. Qui sperimenta una pittura che tiene presente l’immediatezza dell’Impressionismo, ma al contempo lo rielabora in una versione più sontuosa e teatrale. In Carnation, Lily, Lily, Rose (29) immortala due bimbe che, immerse in un giardino all’ora del crepuscolo, stanno accendendo delle lanterne cinesi. Le due protagoniste sono Dolly e Polly Barnard, le figlie dell’illustratore Frederick Barnard (1846-1896), amico di Sargent; il titolo riprende il ritornello di The Wreath (La ghirlanda) di Joseph Mazzinghi, una nota pastorale cantata da un trio di voci maschili. Dal punto di vista compositivo è un dipinto complesso, costruito su un doppio punto di vista: quello rialzato che consente di vedere le figure dall’alto e quello frontale della vegetazione retrostante. L’elemento floreale domina la scena e avvolge le due bambine coinvolgendole in una grande allegoria floreale della purezza. La presenza dei gigli infatti ha un chiaro rimando alla verginità e l’artista tratta le corolle dei fiori con lo stesso bianco candido delle vesti delle due fanciulle. Sargent rielabora la freschezza della presa diretta della scena – che si svolge nel giardino di Farnham House – attraverso un uso teatrale dei chiaroscuri e una prospettiva instabile per un risultato di straordinario coinvolgimento. L’opera, esposta nel 1887 alla Royal Academy, fu accolta con tale entusiasmo che il direttore, l’artista Sir Frederick Leighton, ne incoraggiò l’acquisto per le collezioni pubbliche inglesi.

Paul Helleu dipinge con la moglie accanto

Sargent si appassiona presto alla pittura en plein air e nel 1889 segue l’amico Paul Helleu (1859-1927) sulle rive della Senna per ritrarlo mentre lavora a un paesaggio con la moglie che gli siede accanto (30). L’artista osserva la coppia dall’alto, immersa nell’erba alta, e restituisce la scena trascinando la pennellata, lezione appresa da Renoir, abbinando verdi differenti che rendono il rigoglio della vegetazione. Una luce diffusa quanto intensa accende la paglia dei due cappellini. Rispetto all’Impressionismo canonico, Sargent mantiene una salda base disegnativa e un rigore prospettico che non compromettono tuttavia il senso d’immediatezza della scena.

James Tissot

James Tissot (Nantes 1836-Chenecey-Buillon 1902) si forma all’Accademia di Belle Arti di Parigi ed esordisce al Salon del 1859 con un soggetto di storia medievale. L’incontro con i colleghi impressionisti, in particolare con Whistler, Manet e Degas, sposta gli interessi di Tissot verso soggetti presi dalla vita moderna. Nel 1868 Degas lo ritrae nel suo studio (31) in un dipinto che è anche il compendio degli interessi dell’artista: l’arte giapponese, come per buona parte degli impressionisti, e la sua attività di copista al Louvre, come testimonia la replica del Lucas Cranach alla parete. Capace di una pittura descrittiva ma non stucchevole, Tissot restituisce gli ambienti e le figure con una vivacità che lo rende ricercatissimo anche in Inghilterra, al punto che nel 1871, dopo la caduta della Comune, decide di trasferirsi a Londra dove resterà sino al 1882. La sua distanza dalla pittura impressionista “pura” – legata alla piattezza dell’immagine e allo sconvolgimento della prospettiva – diviene ufficiale quando nel 1874 rifiuta l’invito alla Prima Mostra del gruppo, benché rappresentasse per loro il punto di riferimento oltre Manica. Nello stesso 1874 infatti Berthe Morisot e Manet lo raggiungono a Londra per partire insieme per Venezia.

Vacanza

Tissot diventa il testimone di una ricca società inglese e dei suoi passatempi: Vacanza (32), realizzato attorno al 1876, mostra proprio un gruppo di amici che si ritrova nel giardino dell’artista a St. John’s Wood, nella periferia della città. I giovani stanno pigramente flirtando durante un tè sull’erba: il personaggio centrale indossa un curioso copricapo che contraddistingue gli Zingari, una nota società di appassionati di cricket. Le colonne di ferro che decorano il piccolo lago divengono la cortina ideale per scandire il digradare delle figure nello spazio secondo un movimento circolare. Attraverso un attento incastro dei gesti Tissot accompagna lo sguardo dello spettatore, che dalla donna di profilo in primo piano passa all’uomo steso accanto a lei, colto mentre tende la tazza a una fanciulla alle cui spalle vi sono due persone più anziane; il cerchio si chiude infine al limitare delle colonne, con una coppia in disparte. Tissot mantiene alcuni caratteri tipici dell’Impressionismo come la presenza di bianchi cangianti, evidenti nel candore della tovaglia sulla quale egli adagia elementi di natura morta, e nella resa tattile della pelliccia gettata a terra.

GUIDA ALLO STUDIO
La diffusione dell’Impressionismo

Parigi (la ville lumière)

  • Centro internazionale della cultura dell’Ottocento
  • Fiorente mercato artistico
  • Meta d’incontro di tutti i più grandi artisti europei

James Abbott McNeill Whistler

  • Pittore americano influenzato dalla pittura di Courbet e dalla scuola preraffaellita
  • Raffinata ricerca cromatica con significati simbolici
  • Prospettiva vertiginosa

John Singer Sargent

  • Massimo esponente dell’Impressionismo americano e apprezzato ritrattista
  • Uso virtuosistico della luce e del colore
  • Solida base disegnativa e rigore prospettico

James Tissot

  • Contrario alla rinuncia dell’uso della prospettiva
  • Pittura descrittiva di grande vivacità
  • Uso dei bianchi cangianti, tipici della pittura impressionista

Contesti d’arte - volume 3
Contesti d’arte - volume 3
Dal Neoclassicismo a oggi