Édouard Manet
Olympia
- 1863
- olio su tela, 130x190 cm
- Parigi, Musée d’Orsay
L’Olympia di Manet
L’opera venne realizzata poco dopo La colazione sull’erba e, contro ogni previsione, venne accolta dalla giuria del Salon del 1865. Il dipinto suscitò molto scalpore, tanto per la scelta del soggetto quanto per la tecnica pittorica che subito apparve “trascurata”. Victorine Meurent, la modella scelta da Manet, è distesa con disinvoltura su un letto disfatto e ci guarda senza timidezza o impaccio. La donna è descritta senza alcun intento idealizzante, le sue proporzioni e il suo volto ci sono restituiti in modo “onesto”, privi di correzioni o aggiustamenti tesi a ingentilirne la figura.
Tutto nel dipinto rimanda al mondo della prostituzione: la disinvoltura della donna, il suo nome (Olympia era piuttosto diffuso tra le ragazze di quell’ambiente), il letto disfatto e il particolare della domestica di colore che reca il dono di un ammiratore. Anche la posa – la mano poggiata sul pube – ha un riferimento preciso: rimanda ad alcune fotografie pornografiche che clandestinamente circolavano sul mercato parigino.