GUIDA ALLO STUDIO - L’architettura di metà Ottocento

L'eclettismo italiano postunitario 

In Italia l'evoluzione delle nuove tecniche costruttive legate al ferro e al vetro ha uno sviluppo piuttosto tardo e limitato. Il neonato Regno d'Italia stenta a slegarsi dalle tradizioni costruttive del passato e cerca di stabilire uno stile nazionale attraverso le formule del Neogotico o del Neorinascimentale che meglio rispondono all'esigenza di un'immagine di solidità della giovane monarchia italiana. È indubbio, però, che le nuove modalità costruttive implichino sostanziali vantaggi, il primo dei quali di ordine economico: per questo anche alcuni architetti italiani, a partire dal 1860, iniziano a sperimentare delle soluzioni ibride tra i metodi strutturali antichi e le soluzioni moderne.

Galleria Vittorio Emanuele II 

A Milano, nel 1861, Giuseppe Mengoni (Fontanelice 1829-Milano 1877) si aggiudica il concorso per il rifacimento della piazza del Duomo con una galleria (26) che, in omaggio a Vittorio Emanuele II, mette in relazione piazza della Scala con il Duomo. Mengoni progetta un'ampia struttura in muratura interamente sormontata da una volta a botte in vetro e ferro, sulla quale s'interseca un braccio più corto con uscite laterali. Nell'insieme però, la Galleria, con l'abbondanza di stucchi e decorazioni neorinascimentali, resta un progetto marcato da un forte eclettismo.

Mole Antonelliana 

Negli stessi anni, nella Torino sabauda, l'architetto Alessandro Antonelli (Ghemme 1798-Torino 1888) accetta un lavoro commissionatogli dalla comunità ebraica della città per la costruzione di una nuova sinagoga, con tanto di scuola annessa, nella zona chiamata "Contrada del Cannon d'Oro" (oggi via Montebello). Antonelli propone una serie di modifiche al progetto originario dell'edificio, che prevedono l'innalzamento della costruzione fino a 143 metri. Oltre che la cupola imponente, da cui il nome di Mole (27), l'architetto disegna una struttura a padiglione in cui le parti murarie sono tenute insieme da catene di ferro. Questo, quindi, diventa un elemento strutturale fondamentale all'equilibrio statico dell'edificio, perché permette alla struttura di sostenere un peso notevole pur avendo una base relativamente piccola. Portata a termine nel 1889 dal figlio di Alessandro – Costanzo Antonelli – la Mole assolve felicemente al difficile compito di coniugare stili provenienti da tradizioni architettoniche differenti – il rigore del Neoclassicismo, il Neogotico, che aveva avuto una certa diffusione nell'Ottocento italiano, e il richiamo alle strutture a cupola di Guarino Guarini e di Filippo Juvarra (1678-1736) – attraverso l'impiego strutturale del ferro. Il progetto antonelliano cambiò la propria funzione già prima che fossero conclusi i lavori, diventando sede del Museo del Rinascimento; oggi ospita il Museo Nazionale del Cinema.

Trasformazioni urbanistiche in Europa

L'industrializzazione e le trasformazioni sociali che caratterizzano l'Europa dei primi decenni dell'Ottocento portano a un crescente fenomeno di inurbamento da parte delle masse di lavoratori provenienti dal contado; soprattutto il centro delle città è investito del nuovo carico demografico, tanto da comprometterne le condizioni igieniche e di sicurezza, oltre che i fragili equilibri negli impianti viari sviluppatisi nei secoli precedenti e divenuti ormai desueti. In città come Parigi, Vienna e Barcellona la nuova classe dirigente decide di mettere in atto piani strategici di ampliamento e risanamento attraverso la creazione di grandi reti infrastrutturali e decisive riqualificazioni urbane. 

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Parigi 

La capitale francese a metà del XIX secolo supera il milione di abitanti ed è reduce da sessant'anni di guerre civili; con l'inaugurarsi del Secondo Impero nel 1851, Napoleone III nomina Georges Eugène Haussmann (Parigi 1809-1891) Prefetto del Dipartimento della Senna con l'incarico di trasformare radicalmente l'assetto della città. La decisione viene presa in prima istanza proprio per scongiurare la possibilità di moti insurrezionali analoghi a quelli che nella prima metà del secolo avevano infiammato Parigi, servendosi della fitta maglia viaria come rifugio e luogo ideale per erigere barricate; per prima cosa dunque viene demolito il reticolo dei quartieri di impianto medievale per lasciare il posto ad ampi viali, i boulevards.
Sui grandi rettifili, come per esempio rue de Rivoli, si allineano i nuovi palazzi costruiti secondo un programma edilizio che impone norme comuni per le facciate, in nome di una continuità stilistica; gli ampi viali sono intervallati da piazze e parchi che devono dare l'idea della magnificenza francese, come nel caso di place de l'Étoile, l'enorme piazza a stella con l'Arco di Trionfo al centro (28). I viali servono anche da collegamento tra le nuove monumentali stazioni ferroviarie, ancora oggi attive (Gare de Lyon, Gare du Nord) e simbolo del dinamismo della città industriale ottocentesca.

Vienna 

Anche a Vienna, dal 1857, si fa fronte ai lavori di risistemazione urbana seguiti alla decisione dell'imperatore Francesco Giuseppe di demolire le vecchie mura che cingevano la città; l'incarico di progettazione viene affidato all'architetto Christian Ludwig Förster (Ansbach 1797-Bad Gleichenberg 1863): il piano prevede la sostituzione delle mura con un anello viario (la Ringstrasse) che metta in comunicazione la città interna di impianto medievale con la città esterna di nuova espansione. L'apporto di Forster non si limita tuttavia alla pianificazione infrastrutturale: lungo la nuova circonvallazione vengono collocati gli edifici pubblici più rappresentativi (29), stilisticamente declinati secondo scelte eclettiche che variano dal Neogotico per il Palazzo del Municipio (memoria della gloriosa epoca dei comuni medievali) all'aulico linguaggio neoclassico del Parlamento, passando per le cifre del lessico neorinascimentale per il Palazzo dell'Università.

GUIDA ALLO STUDIO

L’architettura di metà Ottocento
I saperi fondamentali 
  • La Rivoluzione industriale introduce l’uso di nuove tecnologie, di innovative tecniche costruttive e di nuovi materiali (ghisa, acciaio e vetro). 
  • Joseph Paxton (1803-1865) progetta il CRYSTAL PALACE nel 1851 per la Prima Esposizione Universale a Londra: si tratta di un edificio in metallo e vetro costituito da elementi modulari smontabili. Per la Quarta Esposizione Universale (Parigi, 1889) Alexandre Gustave Eiffel (1832-1923) progetta la TOUR EIFFEL in ferro e ghisa; l’opera si colloca all’interno di un progetto di rinnovamento urbanistico che interessa anche altre città europee, come Vienna. 
  • L’architettura italiana postunitaria è invece caratterizzata da un forte eclettismo.
Le domande guida 
  • Quali novità sono introdotte in campo architettonico?
  • Quali sono le caratteristiche dell’architettura italiana postunitaria?
  • Che cosa si intende con “eclettismo”?
  • Quali città europee subiscono importanti rinnovamenti urbanistici? Per quali ragioni?

Contesti d’arte - volume 3
Contesti d’arte - volume 3
Dal Neoclassicismo a oggi