Filippo Brunelleschi

2.2 Filippo Brunelleschi

Filippo Brunelleschi (Firenze 1377-1446), l'architetto cui è attribuito il merito di aver fornito la base tecnico-scientifica indispensabile alla nascita e allo sviluppo del primo Rinascimento, si forma nella Firenze di fine Trecento-inizi Quattrocento come orafo e scultore. I giovani che a Firenze si avviavano ai mestieri dell'arte svolgevano infatti per tradizione il loro apprendistato in una delle numerose botteghe artigiane che almeno da un secolo erano il vanto della città, e che in genere producevano le opere più svariate: sculture, oreficerie,dipinti, scudi, stendardi, carpenterie (ossia le strutture lignee) e cornici per i polittici, e talvolta anche arazzi e ricami. A ventuno anni, nel 1398, Brunelleschi risulta dunque iscritto all'Arte della Seta, fra le più potenti corporazioni fiorentine di artigiani e mercanti (le cosiddette Arti) della quale facevano parte anche gli orafi.

Gli studi sugli edifici antichi e la prospettiva

Secondo il suo primo biografo, l'umanista, matematico e architetto fiorentino Antonio di Tuccio Manetti (1423-1497), Brunelleschi, dopo una formazione come orafo, passa a occuparsi principalmente di architettura nel corso del suo primo soggiorno a Roma nel 1402, dove si reca con l'amico scultore Donatello per conoscere e studiare i monumenti della Roma antica. Si tratta di un apprendistato molto importante, in cui è l'arte classica a fornire agli artisti il lessico figurativo su cui iniziare a progettare le proprie opere. Lo studio condotto tra gli edifici e le rovine romane con misurazioni e disegni restitutivi è un'operazione radicalmente nuova per il modo sistematico in cui Brunelleschi e Donatello studiano gli esempi antichi, ma questa pratica si inserisce in una tradizione artistica fiorentina che aveva mantenuto vivo, nei secoli, il legame con l'architettura e la scultura del mondo romano, come ben dimostrano i due principali edifici romanici cittadini, il Battistero di San Giovanni e la Basilica di San Miniato al Monte. Come abbiamo visto, è proprio per ottenere un sistema il più possibile corretto per eseguire rilievi architettonici che intorno al 1415-1420 Brunelleschi mette a punto gli studi sulla prospettiva lineare.

Un architetto moderno

A partire dal 1420 Brunelleschi partecipa in maniera più o meno diretta a molti dei progetti destinati a plasmare in modo indelebile il volto urbanistico rinascimentale di Firenze: lo Spedale degli Innocenti (1419-1427); la Sagrestia Vecchia di San Lorenzo (1421-1428); la cupola della Cattedrale di Santa Maria del Fiore(1420-1436); la Basilica di San Lorenzo (iniziata nel 1419, rimasta interrotta nel 1446); la Cappella Pazzi nel primo chiostro di Santa Croce (iniziata nel 1429, ma completata molti anni dopo lamorte di Brunelleschi) e la Basilica di Santo Spirito, il cui cantiere sarà avviato solo nel 1444, due anni prima della morte. Tutta la produzione di Brunelleschi è circoscrivibile dunque entro i precisi confini della città di Firenze e nell'arco di trent'anni.

La conoscenza approfondita del suo metodo di lavoro è ostacolata dal fatto che numerosi progetti furono portati a termine molti anni dopo la sua scomparsa, come avvenne per un altro pioniere dell'architettura del primo Rinascimento, Leon Battista Alberti ( pp. 76-81). È comunque legittimo indicare in Brunelleschi un precursore della moderna figura di architetto, che oltre a occuparsi di processi tecnico-operativi, al pari dei capomastri medievali, assume un ruolo esclusivo nella fase progettuale: non esercita più quindi un'arte soltanto meccanica (per arti meccaniche s'intendevano, in epoca medievale, quelle che presupponevano uno sforzo fisico e un'attività manuale), ma s'impone ormai come un intellettuale che pratica un'arte liberale, ossia un'attività creativa fondata sulla matematica e la geometria.

Spedale degli Innocenti 

Iniziato nel 1419 e continuato da Brunelleschi fino al 1427 per poi essere portato a termine dai suoi collaboratori, lo Spedale degli Innocenti costituisce una delle opere esemplari del rinnovamento apportato dal maestro nel campo architettonico, una vera e propria "rivoluzione" rispetto alle modalità estetiche e costruttive del Gotico ancora diffuso, ancorché con declinazioni diverse, in tutta la Penisola. 

Si tratta del primo orfanotrofio pubblico d'Europa e fu commissionato dall'Arte della Seta. Situato nei pressi della Chiesa dei Servi di Maria, si articola intorno a un chiostro centrale, affiancato dalla chiesa e dal dormitorio degli orfani e preceduto da un loggiato che inaugura di fatto la stagione della grande architettura rinascimentale (4-6).
L'edificio è impostato su un podio – come lo stilobate dei templi classici – a cui si accede per mezzo di nove gradini, e si sviluppa con marcato andamento orizzontale su due registri: nella porzione inferiore ancora in numero di nove sono le arcate a tutto sesto impostate su agili colonne corinzie, sormontate nel registro superiore da altrettante finestre timpanate che poggiano sulla cornice della trabeazione tangente al cervello (cioè il punto più alto) degli archi sostenuta da un ordine maggiore di due paraste poste alle estremità della fabbrica (5).
La predilezione per le forme geometriche semplici e misurabili (quadrato, rettangolo e cerchio e le loro estensioni nello spazio che sono il cubo, il parallelepipedo e la sfera) sono alla base del progetto. Brunelleschi infatti fa qui uso del modulo come elemento geometrico generatore dell'architettura: l'altezza delle colonne, pari a nove volte il loro diametro al piede, è l'unità di base su cui si impostano le diverse dimensioni; l'intercolumnio è pari all'altezza delle colonne stesse e alla profondità del porticato, così che il prospetto del loggiato risulta formato da quadrati sormontati da semicerchi, e l'estensione in profondità è individuata da cubi su cui si impostano emisfere generatrici delle volte a vela delle campate (7-8).
L'utilizzo della pietra serena grigia per le membrature accostate al semplice intonaco bianco rende la quinta architettonica misurabile e rigorosamente essenziale, condizioni necessarie per Brunelleschi al raggiungimento della vera bellezza, che nasce dalla sincerità costruttiva.
Le ceramiche invetriate di Andrea della Robbia sostituirono nel 1487 i tondi concavi pensati da Brunelleschi, dello stesso tipo di quelli presenti nella Trinità di Masaccio ( pp. 50-51).

Contesti d’arte - volume 2
Contesti d’arte - volume 2
Dal Gotico internazionale al Rococò