Gli artisti del Cinquecento si allontanano dalle caratteristiche rinascimentali e iniziano una ricerca di nuove forme espressive. La storiografia moderna definisce “maniera” questo fiorire di nuove soluzioni stilistiche.
Andrea del Sarto (1486-1530) si forma sullo studio dei grandi maestri rinascimentali, ma la sua ricerca dell’esaltazione delle sensazioni e delle emozioni è riconducibile al suo primo mentore, Piero di Cosimo. Le sue opere, in particolare la MADONNA DELLE ARPIE, uniscono la plasticità delle figure michelangiolesche a un chiaroscuro sfumato di matrice leonardesca e dimostrano la capacità di realizzare l’opera come una razionale unità narrativa.
Rosso Fiorentino (1494-1540) e Pontormo (1494-1557) sono due allievi e collaboratori di Andrea del Sarto. I tratti distintivi di Rosso Fiorentino si delineano già nelle prime opere: nella scena del VIAGGIO DEI MAGI, infatti, sono visibili l’accentuazione dei gesti e la stilizzazione delle forme volte a esaltare l’espressività. Nella DEPOSIZIONE introduce una marcata teatralità, colori freddi e contrastanti.
Pontormo è influenzato dagli studi della pittura nordica. Egli elabora una pittura surreale con atmosfere rarefatte e sospese. Nella pala con la DEPOSIZIONE DI CRISTO l’artista dà alla scena un senso di pacata tragicità, studia posizioni innovative per le figure rappresentate e utilizza colori chiarissimi e toni acidi.
Sebastiano del Piombo (1485-1547) raggiunge la fama con la PIETÀ, di influenza michelangiolesca per il senso della monumentalità e il trattamento scultoreo delle figure.
Parmigianino (1503-1540) segna una rottura con la razionalità rinascimentale: le sue figure hanno corpi e volti allungati e proporzioni distorte, come nella MADONNA DAL COLLO LUNGO.
Nella bottega di Raffaello emerge la personalità di Giulio Romano (1492-1546), i cui dipinti risentono di influssi michelangioleschi e veneti. Lavora principalmente alla Corte dei Gonzaga per i quali progetta e decora il PALAZZO TE.
Antonio da Sangallo il Giovane (1484-1546) appartiene a un’illustre famiglia di architetti, studia i trattati dell’antichità e si occupa di architettura militare. Collabora con Raffaello nel cantiere della Basilica di San Pietro, lavora a PALAZZO FARNESE e progetta nuove soluzioni urbanistiche.
Lo stile di Baldassarre Peruzzi (1481-1536), pittore e architetto senese, è legato allo studio dell’architettura classica. Progetta e realizza VILLA FARNESINA, un edificio suburbano che rappresenta una nuova tipologia di villa. Tra le sue opere pittoriche si ricorda la PRESENTAZIONE DI MARIA AL TEMPIO.
Le domande guida
Quali sono le principali caratteristiche del Manierismo?
Qual è il rapporto degli artisti con i grandi maestri del Rinascimento?
Quali sono gli artisti più rappresentativi del primo Manierismo?
Quali influenze caratterizzano lo stile di Andrea del Sarto?
Chi sono i due più importanti allievi di Andrea del Sarto? Quali le loro peculiarità stilistiche?
Perché la pittura di Parmigianino segna una rottura con il linguaggio rinascimentale?
Quale personalità emerge dalla bottega di Raffaello?
Quale ruolo ricopre Antonio da Sangallo il Giovane nella Roma pontificia?
Qual è l’influsso dell’architettura classica sull’opera di Peruzzi?
Quali sono le differenze tra il palazzo di città e la villa suburbana?