Contesti d’arte - volume 2

Michelangelo architetto: le opere per i Medici a Firenze

Nella piena maturità, compiuti i quarant’anni, Michelangelo ha l’occasione di cimentarsi con l’architettura: i Medici lo chiamano a realizzare dapprima la facciata della Basilica di San Lorenzo, poi la Sagrestia Nuova e infine la Biblioteca Laurenziana, rinnovando così profondamente il complesso di San Lorenzo (41).

Facciata di San Lorenzo

La Basilica di San Lorenzo è una delle più antiche di Firenze. Nel corso del Quattrocento viene rinnovata profondamente secondo un progetto di Filippo Brunelleschi e i Medici hanno un ruolo determinante in questa impresa: la Sagrestia Vecchia ( pp. 32-35), l'area del presbiterio, il nuovo corpo delle navate sono interventi dove, rispettivamente, Giovanni di Bicci, Cosimo il Vecchio e Piero de' Medici sono stati protagonisti. Quando papa Leone X, secondo figlio maschio di Lorenzo il Magnifico, torna a Firenze nel 1515, prendono il via importanti iniziative artistiche fra cui spicca il concorso per la nuova facciata della basilica (1515),il cui fronte era rimasto incompiuto nel corso del Quattrocento. Si confrontano, secondo il racconto di Vasari, Raffaello, Andrea e Iacopo Sansovino e Michelangelo. Presenta un progetto anche Giuliano da Sangallo. Per il prestigioso e impegnativo incarico viene scelto Michelangelo, nonostante non abbia ancora dato prove concrete delle sue capacità come architetto.
Per la facciata, l'artista realizza diverse proposte di cui danno conto numerosi disegni. L'insieme di tali testimonianze grafiche e degli altri documenti scritti (lettere, memoriali, contratti e altro ancora) delinea un percorso concettuale che vede l'artista passare da un'ipotesi di facciata a lastra (42), cioè come prezioso rivestimento, sul modello di quella albertiana di Santa Maria Novella, a una più articolata proposta di facciata-atrio o a nartece dello spessore di una campata. In entrambe le ipotesi, la scultura ha un ruolo determinante,con statue a tutto tondo e grandi parti a basso rilievo inserite in un complesso telaio architettonico. La versione finale del progetto con la facciata a nartece ha una significativa testimonianza nel grande modello in legno (43) conservato a Casa Buonarroti:  con una soluzione mutuata dalla Basilica di Santa Maria Novella, il fronte è tripartito orizzontalmente con due registri maggiori separati da un piano intermedio (piano attico). I corpi delle navate laterali, più bassi di quella centrale, sono nascosti dietro il corpo della facciata. L'impresa è abbandonata nel 1519, a causa dei costi e delle difficoltà crescenti (la facciata attuale è rimasta quella incompiuta), che si sommano alla decisione di Leone X di affidare a Michelangelo la realizzazione di una nuova cappella funebre a San Lorenzo, resasi necessaria dopo la morte del fratello del papa, Giuliano de' Medici (1516) e del nipote Lorenzo de' Medici duca di Urbino (1518).

Contesti d’arte - volume 2
Contesti d’arte - volume 2
Dal Gotico internazionale al Rococò