CONFRONTI E INFLUENZE - Figure nere, figure rosse

CONFRONTI E INFLUENZE

Figure nere, figure rosse

Ergotimos e Kleitias

Vaso François

  • 570 a.C. ca.
  • ceramica attica a figure nere, h 66 cm
  • Firenze, Museo Archeologico (da Chiusi)

Vaso François 

Il Vaso François prende il nome dall’archeologo che lo ha rinvenuto in una tomba a Chiusi. Si tratta di un cratere a figure nere, foggiato da Ergotimos e decorato da Kleitias, con anse a voluta (alti manici che terminano sulla bocca con un ricciolo). La decorazione, distribuita su più registri, raffigura la caccia al cinghiale di Calidonio, il corteo funebre in onore di Patroclo, la  Centauromachia, l’agguato di Achille a Troilo, le nozze di Peleo e Teti, le imprese di Teseo e la lotta tra gru e Pigmei.

Euxitheos ed Euphronios

Cratere di Sarpedonte

  • 515 a.C.
  • ceramica attica a figure rosse, h 47,5 cm
  • Roma, Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia (da Cerveteri)

Cratere di Sarpedonte 

Il cratere a calice (dotato cioè di ampio e alto collo allargato verso l’alto), a figure rosse, è stato rinvenuto durante scavi clandestini a Cerveteri nel 1970 e a lungo conteso tra il Metropolitan Museum di New York e lo Stato italiano. Firmato dal ceramista Euxitheos e dal ceramografo Euphronios, raffigura Hermes (al centro) che guida Hýpnos (dio del sonno) e Thánatos (dio della morte) mentre sollevano il corpo di Sarpedonte, il re della Licia ucciso durante la guerra di Troia da Patroclo, per riportarlo in patria. Nel lato opposto sono invece raffigurati soldati ateniesi armati.

Le ragioni del confronto

I due vasi, della stessa tipologia (il cratere), sono stati realizzati a poca distanza di tempo (circa mezzo secolo) e nel medesimo luogo. Il confronto tra i due può dunque rendere evidente quale deciso mutamento di stile abbia accompagnato l’introduzione della tecnica della decorazione a figure rosse nella pittura vascolare attica.
La decorazione si slega dalla sua stretta dipendenza rispetto alle varie parti del vaso, che fino a questo momento doveva invece evidenziare e assecondare, avvicinandosi alla pittura vera e propria. Se infatti nel Vaso François viene mantenuta l’organizzazione in registri sovrapposti, tipica della ceramica greca fin dalle origini ( p. 78), nel Cratere di Sarpedonte compaiono due sole scene, che occupano ciascuna metà della superficie dell’ampio collo. Alla semplice successione orizzontale dei vari personaggi, la cui disposizione nella profondità spaziale è solo accennata, si sostituisce adesso una più complessa articolazione delle figure nello spazio, evidente nell’intreccio tra le gambe di Hýpnos e quelle di Sarpedonte: si notino in particolare il polpaccio e il piede della gamba sinistra di quest’ultimo nei quali troviamo un accenno di scorcio (la rappresentazione di una figura su un piano obliquo rispetto al punto di osservazione).

GUIDA ALLO STUDIO

Contesti d’arte - volume 1
Contesti d’arte - volume 1
Dalla Preistoria al Gotico