GUIDA ALLO STUDIO - L’antico Egitto

GUIDA ALLO STUDIO

L’antico Egitto

I saperi fondamentali 
  • L’arte egizia ha una storia che dura tre millenni (dal 3000 al 30 a.C.) e nel susseguirsi dei tre regni (Antico, Medio e Nuovo) mantiene intatte le sue due principali funzioni: celebrare le divinità e il faraone e accompagnare i defunti nell’aldilà.
  • L’arte egizia è fortemente simbolica e per questo è caratterizzata da una forte semplificazione geometrica, dalla mancanza di profondità spaziale e dall’idealizzazione dell’aspetto esteriore. 
  • Nel periodo amarniano (1352-1335), a seguito della riforma religiosa di Amenofi IV, si verifica un radicale mutamento di stile, che abbandona il forte simbolismo a favore di un energico realismo. È solo una parentesi che verrà superata alla fine del regno del faraone. 
  • Le più antiche architetture egizie sono le piramidi, le sepolture dei faraoni dell’Antico regno (quelle di GIZA sono le meglio conservate) e le màstabe, le tombe dei dignitari; al Nuovo regno risalgono sia le tombe della VALLE DEI RE a Luxor, scavate nella roccia per proteggere le sepolture reali, che hanno conservato ricche decorazioni parietali, sia le tombe rupestri dei privati, con la cappella per il culto del defunto.
  • Al Nuovo regno risale la maggior parte dei templi. Dimora delle divinità o luogo funerario per il faraone, presentano uno schema architettonico costante, per quanto nel tempo siano stati ampliati con diversi edifici e abbelliti dai faraoni che si succedevano, come è avvenuto per il grandioso TEMPIO DI KARNAK: un “pilone” (portale monumentale che dava accesso al tempio), una corte, una sala ipostila e il santuario, in cui era custodita l’immagine del dio. Sola eccezione a questa struttura sono i templi rupestri, che non hanno il pilone e la corte, ma una facciata ugualmente monumentale, come quella del TEMPIO DI RAMESSE II ad Abu Simbel. 
  • I bassorilievi e le pitture delle tombe private raccontano scene di vita quotidiana, di lavori e attività tradizionali, con dettagliati particolari, benché siano sempre resi senza prospettiva. 
  • Nella scultura il personaggio ritratto, che sia un faraone o come RAMESSE II o THUTMOSI III, un dignitario o uno scriba, come SENEB CON LA FAMIGLIA, viene quasi sempre idealizzato: il soggetto è rappresentato frontalmente, seduto o in piedi (alcuni faraoni inginocchiati), secondo un preciso canone di proporzioni e con riconoscibili dettagli identificativi. Diversa è l’iconografia della SFINGE, che rappresenta il faraone con testa umana e corpo di leone e che è riconducibile a un carattere esclusivamente regale. 
  • Tutte le forme di espressione artistica egizia sono sempre accompagnate da formule votive e iscrizioni: la scrittura geroglifica (incisione sacra) ha essa stessa un valore religioso.
Le domande guida 
  • Quali sono gli aspetti fondamentali dell’arte dell’antico Egitto?
  • Quali tipi di sepolture sono in uso nei diversi periodi della storia egizia?
  • Qual è la struttura di un tempio egizio?
  • Quali sono i soggetti prevalenti delle pitture e dei rilievi all’interno delle tombe?
  • Quali funzioni hanno le pitture e le sculture dei corredi funebri?
  • Come viene rappresentata la figura umana, in pittura e in scultura?
  • Come viene rappresentato il faraone?
  • Qual è il significato dell’iconografia della sfinge?
  • In che cosa consiste la rivoluzione religiosa e artistica del periodo amarniano?

Contesti d’arte - volume 1
Contesti d’arte - volume 1
Dalla Preistoria al Gotico