Contesti d’arte - volume 1

L'architettura civile e le città

L’incremento demografico e lo sviluppo degli ordinamenti comunali delle città italiane sono alla base di una nuova organizzazione urbanistica e dello sviluppo dell’architettura civile. Sorgono così, in quasi tutte le città centro-settentrionali della Penisola, edifici che ospitano le magistrature cittadine: al Nord sono chiamati Arengario, Broletto, Palazzo della Ragione, mentre al Centro prendono il nome di Palazzo Pubblico, Palazzo dei Priori o Palazzo Pretorio. Sono varie anche le tipologie architettoniche: in Toscana questi palazzi sono generalmente provvisti di un’alta torre merlata, mentre altrove gli edifici civili hanno uno sviluppo prevalentemente orizzontale. La merlatura si presenta in due forme differenti: merli “guelfi” (33) a forma squadrata e merli “ghibellini” (34) a coda di rondine; tuttavia l’adozione di una forma o dell’altra non dipende dall’orientamento politico della città, come dimostra la compresenza di merli guelfi e ghibellini nel medesimo edificio.

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Palazzo Pubblico di Piacenza

Noto anche con il nome di Palazzo Gotico, il Palazzo Pubblico di Piacenza (35) fu costruito a partire dal 1281, in un periodo di transizione tra il regime comunale e quello signorile. Il piano terreno è costituito da una grande loggia ad archi acuti sostenuti da robusti pilastri, in marmo bianco di Verona. La parte superiore, costruita in laterizio, presenta ampie trifore e quadrifore ed è coronata da merli ghibellini (a coda di rondine) e torrette. Il progetto iniziale prevedeva un edificio più ampio, a pianta quadrata, ma fu realizzata soltanto la zona frontale.

Palazzo della Signoria a Firenze

Costruito a partire dal 1299 come residenza dei Priori, i rappresentanti delle Arti Maggiori che governavano la città, assunse in seguito le denominazioni di Palazzo della Signoria e di Palazzo Vecchio, e fu ampliato e modificato a più riprese nel corso dei secoli. Il nucleo originario, attribuito ad Arnolfo di Cambio, sorge sulle fondazioni e sui resti di edifìci preesistenti: l’alta torre che lo sovrasta è decentrata per inglobare una torre più antica, e anche l’ingresso principale è spostato verso destra. Il palazzo (36-37) si presenta come un alto parallelepipedo a tre piani in bugnato (cioè rivestito con bugne, pietre appena sbozzate) di pietra forte, un materiale tipico dell’edilizia fiorentina perché presente in alcune cave dei dintorni della città. Il piano terreno presenta aperture piccole, che fanno sembrare il palazzo inaccessibile come una fortezza. Questa caratteristica si spiega con l’asprezza della contesa politica in città e la conseguente necessità di garantire la sicurezza personale dei Priori. Le bifore con archi trilobati sono un rifacimento settecentesco. Alla sommità si trova un ballatoio sorretto da beccatelli (piccole mensole sporgenti) e coronato da merli guelfi. L’alta torre presenta invece merli ghibellini, pur essendo la città saldamente legata al papato.

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Palazzo Pubblico di Siena

Costruito tra la fine del Duecento e la metà del Trecento, il Palazzo Pubblico di Siena (38), diversamente da altri edifici civili dello stesso periodo, non ha un aspetto simile a quello di un castello o di una fortezza: esso presenta infatti uno sviluppo orizzontale e ampie aperture, che traducono visivamente il clima di stabilità politica della città, retta dal governo guelfo dei Nove. Le arcate del piano inferiore, in pietra, hanno la caratteristica forma ad arco senese, cioè un arco a sesto ribassato (tratto di semicerchio con il centro posto al di sotto delle imposte) inserito in un arco a sesto acuto; questo elemento, tipico dell’architettura locale, vanta una lontana derivazione orientale, probabilmente egiziana. Nei piani superiori, in laterizio, si aprono trifore (sormontate dalla balzana, lo stemma bianco e nero del Comune di Siena) e bifore; l’edificio è coronato da merli guelfi. A lato svetta l’altissima (87 metri) torre del Mangia (dal soprannome dell’uomo che era incaricato di suonare le ore, poi sostituito da un automa), il cui elegante coronamento del XIV secolo venne progettato, secondo la tradizione, dal pittore Lippo Memmi. In effetti, un gusto armonioso e pittorico caratterizza la torre e l’intero edificio, fulcro di una grande piazza dalla caratteristica forma a conchiglia (piazza del Campo), che assunse questo aspetto nella prima metà del Trecento.

Le infrastrutture urbane: le fontane

L’attenzione dei Comuni e delle Signorie si concentra anche sulle infrastrutture urbane. Tra queste, le fontane assumono un grande rilievo urbanistico e spesso anche artistico. Nella città di Siena, priva di un fiume, fu messo a punto un complesso sistema idraulico per raccogliere le infiltrazioni di acqua presenti nel terreno e furono costruite svariate fontane monumentali. Tra queste, la Fonte Nuova d’Ovile (39), realizzata fra il 1298 e il 1303, colpisce per l’impiego a scopo funzionale di elementi architettonici tipici del Gotico.

Contesti d’arte - volume 1
Contesti d’arte - volume 1
Dalla Preistoria al Gotico