La diffusione del Gotico in Italia presenta aspetti peculiari. Si adottano piante più semplici, rinunciando allo spiccato verticalismo e alla riduzione delle masse murarie tipici dell’architettura d’Oltralpe: nelle chiese italiane, infatti, non è presente il triforio, ma soltanto un claristorio con semplici finestre ogivali. Spesso gli archi rampanti non sono in vista e in alcuni casi si rinuncia perfino alle volte a crociera. Questi edifici sono comunque considerati gotici per la luminosità degli interni e per la struttura a scheletro portante. Gli esempi più vicini ai modelli europei risalgono alla fase tardogotica, tra il XIV e il XV secolo. Le peculiarità del Gotico italiano possono essere spiegate con la persistenza di tecniche e motivi tradizionali, ma un ruolo determinante è giocato anche da Ordini religiosi come i cistercensi e gli ordini mendicanti, che adattano le nuove tecniche costruttive a esigenze religiose e liturgiche di grande austerità.
Il Gotico in Italia
15.3 Il Gotico in Italia
Le abbazie cistercensi
Inizialmente le novità gotiche giungono in Italia attraverso la mediazione dell’Ordine cistercense (dal nome latino Cistercium dell’Abbazia di Citeaux, nella Francia orientale). Come si è visto, Bernardo di Chiaravalle, primo grande protagonista della storia dell’Ordine, criticava aspramente l’esuberanza decorativa della scultura del suo tempo, giudicandola inadatta ai severi ambienti monastici. I cistercensi miravano a una riforma religiosa complessiva della Chiesa, e un aspetto significativo di questo rinnovamento fu l’adozione di nuove forme architettoniche per i monasteri, in cui la tecnica del Gotico si unisce a una struttura semplificata e alla riduzione al minimo degli elementi decorativi.
Le abbazie cistercensi, che si diffondono capillarmente in Francia e in Italia e che in genere sono progettate da monaci-architetti, seguono un’impostazione comune, con una pianta prefissata detta "piano bernardino"; le chiese abbaziali sono a croce latina, con coro quadrato o rettangolare, e presentano spesso un alto tiburio a pianta poligonale.
Chiesa abbaziale di Fossanova
Una delle prime abbazie cistercensi in Italia sorge a Fossanova (20), nel Lazio meridionale, in una zona paludosa. Era infatti frequente l’impegno dei cistercensi nella bonifica del territorio (in linea con il precetto benedettino dell’ora et labora). Il nome dell’abbazia deriva dal canale di scolo detto Fosso novo, scavato dai monaci.
La chiesa abbaziale, iniziata nel 1163 o nel 1187, viene consacrata nel 1208. La decorazione ▶ cosmatesca del portale è tipica del Lazio; il coronamento triangolare della facciata (21) e l’altro timpano al di sopra del portale archiacuto e strombato rinviano invece alla tradizione classica. Dal fianco sinistro sporgono robusti contrafforti; è presente un tiburio ottagonale con due ordini di bifore e un ▶ lanternino anch’esso a bifore.
L’interno (22), luminoso e privo di decorazioni, è a croce commissa ed è diviso in tre navate (la maggiore è molto più alta delle laterali e larga più del doppio); le campate rettangolari sono coperte da volte a crociera prive di costoloni. Il coro rettangolare è fiancheggiato da quattro cappelle, anch’esse rettangolari. Tipici dell’architettura cistercense sono anche i pilastri con semicolonne pensili.
Le chiese degli ordini mendicanti
Gli ordini mendicanti (tra cui vi sono francescani, domenicani, agostiniani, carmelitani e serviti) si stabiliscono nelle città, dove vivono di offerte e si dedicano alla predicazione. Le loro chiese, poste ai margini dei centri urbani, adottano un’architettura gotica semplificata nelle strutture e nella decorazione. Spesso hanno l’abside quadrangolare e sono coperte da soffitti a capriate lignee. L’estensione delle superfici murarie favorisce lo sviluppo della decorazione ad affresco, che diverrà tipica dell’arte italiana.
Basilica di Assisi
Non è noto il nome dell’architetto cui si deve il progetto della Basilica di Assisi (23), ma si sa che frate Elia, vicario generale dell’Ordine francescano, ha un ruolo di iniziale supervisione dei lavori. La costruzione prende avvio nel 1228, al momento della canonizzazione di Francesco (morto due anni prima), con la basilica inferiore a una navata. Già conclusa due anni dopo, viene presto modificata in seguito alla decisione di erigere anche una basilica superiore, che comporta, tra l’altro, la sostituzione delle originarie capriate lignee con volte a crociera per sostenere la nuova struttura. Le cappelle laterali sono invece aggiunte alla fine del secolo. La basilica, forse non ancora terminata, è consacrata nel 1253.
L’articolazione su due livelli (24) corrisponde a una diversità di funzioni, sottolineata dal contrasto tra l’oscurità della chiesa inferiore, dedicata alla preghiera, e la luminosità della chiesa superiore, dedicata alla predicazione.
Entrambe le chiese hanno una pianta a croce commissa, con una sola navata articolata in quattro campate coperte con volta a crociera. L’abside è semicircolare in quella inferiore e poligonale in quella superiore. La chiesa inferiore ha mura massicce e volte basse (25-26), anche perché funge da fondazione di quella superiore, ma nonostante queste caratteristiche e la scarsa luminosità è considerata un edificio gotico, perché gli elementi dello scheletro hanno una funzione portante.
La basilica superiore (27-28) mostra in modo più evidente i caratteri costruttivi del Gotico; è probabile che questo dipenda anche dalla partecipazione al cantiere di maestranze non italiane, chiamate dal generale (cioè il capo supremo) dell’Ordine Aymone da Faversham (1240-1244). L’interno, illuminato da ampie vetrate istoriate, presenta pilastri a fascio addossati alle pareti. La decorazione pittorica che lo caratterizza e che crea un complesso unitario fu aggiunta solo alla fine del Duecento (► pp. 427, 431). La
facciata a capanna segue la tradizione del Romanico umbro, ma è qualificata in senso gotico dal doppio portale archiacuto (funzionale al flusso dei pellegrini in entrata e in uscita) e dal rosone traforato. Il robusto campanile, con cornici marcapiano ad archetti pensili e sottili lesene verticali, fu terminato nel 1239 e presenta forme ancora pienamente romaniche.
Chiesa di Santa Croce a Firenze
Chiesa di Santa Chiara a Napoli
GUIDA ALLO STUDIO
Architetture ecclesiastiche in Francia e in Italia
Il Gotico italiano si distingue da quello francese per piante e strutture più semplici, minore verticalismo, muri più massicci e vetrate meno ampie. La struttura dei due edifici, costruiti attorno alla metà del XIII secolo, è simile; in quello italiano, però, oltre alle vetrate – più piccole – sono presenti grandi pareti affrescate.
Contesti d’arte - volume 1
Dalla Preistoria al Gotico