L’arte assira e babilonese

2.2 L'arte assira e babilonese

Dopo il declino delle città-Stato dei Sumeri e degli Accadi e la caduta di Ur, alcuni centri della Mesopotamia meridionale si contendono il predominio territoriale. Tra questi vi è la città di Babilonia, situata sull’Eufrate, a sud dell’attuale Baghdad (capitale dell’Iraq). Babilonia conosce una prima fase di splendore ai tempi del grande legislatore Hammurabi, attorno al 1750 a.C., quando egli è a capo del vasto impero degli Amorrei. Nell’VIII secolo, tuttavia, cade nelle mani degli Assiri, noti per la temibilità del loro esercito e l’aggressività dei loro sovrani, che estendono il proprio dominio su tutta la Mesopotamia.

Il palazzo reale

All’epoca assira risale la maestosa città fortificata fatta costruire da Sargon II (721-705 a.C.), a Dur-Sharrukin, l’odierna Khorsabad, in Iraq. Al Palazzo reale (7) si accedeva attraverso un portale affiancato da due torri e preceduto da una doppia scalinata; all’interno, sull’ampio cortile principale, si affacciavano grandi sale decorate a rilievo, che a loro volta davano accesso ad altri cortili e stanze secondarie.

I lamassu

A guardia del Palazzo erano scolpiti due tori alati androcefali (cioè con testa di uomo), detti lamassu (8). Si tratta di rappresentazioni scultoree di spiriti benefici, posti a protezione dell’edificio proprio agli angoli del portale, in modo da essere visti sia frontalmente sia lateralmente. Per dare l’idea di completezza in entrambe le visioni i lamassu hanno cinque zampe, due posteriori e tre anteriori: una delle tre anteriori infatti scompare a seconda della visione, laterale o frontale, in modo che se ne vedano sempre due. Visto di fronte l’essere fantastico appare immobile, mentre lateralmente sembra muoversi e procedere deciso. L’intera figura è perfettamente inserita nella struttura architettonica, grazie all’effetto di equilibrio dato dal corpo alato, posto lungo l’ingresso del portale, e dal volto, dalla lunga barba e dall’alto copricapo, in corrispondenza dello spigolo.

I rilievi assiri

I maestosi complessi palaziali del periodo assiro sono decorati da grandi cicli di rilievi che raccontano le imprese militari dei sovrani, con un intento chiaramente propagandistico.

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Rilievo di Assurnasirpal II

Del primo importante gruppo di rilievi a carattere epico-narrativo del periodo fa parte un bassorilievo proveniente dal Palazzo Nord-Ovest di Nimrud (9). La narrazione racconta l’assedio della città di Udu da parte dell’esercito assiro del re Assurnasirpal II (883-859 a.C.). Due dei suoi arcieri, con un ginocchio a terra, stanno per scoccare una freccia con i loro archi; dalla parte opposta delle mura fortificate, un altro arciere barbato sta per colpire; nel mezzo guerrieri feriti cadono dalle mura. La scena è caratterizzata da un forte senso del ritmo nella  composizione e dall’assenza di  simmetria. I particolari delle figure sono resi con un forte grafismo (cioè grazie alla prevalenza della linea, come in un disegno, sugli altri elementi della composizione), mentre manca del tutto l’aspetto naturalistico.

Rilievo di Assurbanipal

Il dinamismo e la mancanza di schemi fissi si riscontrano anche in un rilievo di epoca successiva, proveniente dal Palazzo Sud-Ovest di Ninive (10), che narra la battaglia di Til Tuba svoltasi lungo il fiume Ulai e vinta dal re Assurbanipal (668-629 a.C.) contro la popolazione degli Elamiti. La scena, divisa in più registri, è permeata da un forte  realismo, che culmina con un soldato assiro che taglia la testa del re elamita. La scena presenta molti particolari naturalistici, come la ricca vegetazione e i diversi tipi di uccelli che infieriscono sui cadaveri, raffigurati distesi. I soldati assiri si distinguono per il particolare copricapo a punta, mentre gli avversari portano sul capo una fascia annodata all’altezza della nuca.

Gli splendori di Babilonia

Dopo la fine del dominio assiro, Babilonia è protagonista di una nuova rinascita (per cui si parla di Impero neobabilonese, distinto dal primo impero dell’età di Hammurabi) e, ai tempi di re Nabucodonosor II (605-562 a.C.), raggiunge l’apice del prestigio politico, urbanistico e artistico, diventando una delle più grandi e popolose città del Vicino Oriente (11). Abili architetti e artigiani, chiamati anche da altre città, contribuiscono alla sua fama, che perdura fino ai tempi della conquista del re persiano Ciro il Grande (539 a.C.) e anche oltre (nel 331 a.C. vi fa ingresso trionfale il grande condottiero macedone Alessandro Magno).
Citata nella Bibbia per la torre di Babele, una leggendaria costruzione a forma di ziqqurat, Babilonia diviene celebre nel VI secolo a.C. per i suoi giardini pensili (considerati dagli antichi una delle sette meraviglie del mondo), situati su terrazze e irrigati da un ingegnoso sistema idraulico. I suoi palazzi e le sue porte erano decorati con splendide piastrelle smaltate e una doppia cerchia di mura, interrotta da otto porte grandiose, la cingeva. Di queste porte, la più nota è quella dedicata alla dea Ishtar ( p. 36).
GUIDA ALLO STUDIO
Palazzo reale assiro
  • Sale decorate a rilievo
  • Tori alati chiamati lamassu
Rilievi assiri
  • Cicli storici narrativi
  • Studio delle pose e del movimento
  • Forte grafismo
La nuova Babilonia
  • Prestigio urbanistico e artistico
  • Richiamo per architetti e artigiani

Contesti d’arte - volume 1
Contesti d’arte - volume 1
Dalla Preistoria al Gotico