L’arte islamica

13.5 L'arte islamica

Dal VII secolo una nuova potenza, quella araba, si affaccia sul bacino del Mediterraneo, conquistando il Medio Oriente, l’Africa settentrionale, gran parte della Penisola iberica e, più tardi, la Sicilia. Gli Arabi diffondono la loro lingua, una nuova religione monoteista, l’Islam, predicato da Maometto (Muhammad), e un’arte che, nel timore dell’ idolatria, evita la raffigurazione della divinità e la scultura a tutto tondo. Vengono privilegiati invece l’arabesco (26), cioè la decorazione basata su foglie e fiori ("a rabesco", che dunque non deriva da "arabo") e la calligrafia.
Molti motivi islamici si diffondono in Occidente anche nell’ambito dell’architettura; su tutti va ricordato l’arco a sesto acuto, che verrà utilizzato saltuariamente nell’architettura romanica e sarà alla base della tecnica costruttiva del Gotico.
Un altro aspetto importante dell’arte islamica è la produzione di tessuti, oggetti in vetro, ceramica e metallo, ampiamente esportati nei territori cristiani.

Moschea della Cupola della Roccia 

Nei territori dominati dagli Arabi, organizzati in califfati, sorgono moschee, palazzi e giardini ricchi di decorazioni. Il più antico monumento islamico è la Moschea della Cupola della Roccia a Gerusalemme (27), che prende il nome da una roccia conservata al suo interno, sulla quale Abramo avrebbe sacrificato il figlio Isacco e, più tardi, Maometto avrebbe sostato durante il miracoloso viaggio notturno dalla Mecca al cielo. L’edificio, terminato nel 692, ha una pianta ottagonale ed è ornato di mosaici all’interno e all’esterno. Struttura e decorazione rivelano precisi influssi dell’architettura bizantina.

Manto dell'incoronazione di Ruggero II 

Un’opera straordinaria, emblema del dialogo tra la cultura islamica e quella occidentale, è il Manto dell’incoronazione di Ruggero II (28). Questo tessuto di seta ricamata in oro, con smalti e perle fu eseguito per il re normanno della Sicilia nel 1133-1134 (l’anno 528 del calendario islamico) e passò in seguito agli imperatori del Sacro Romano Impero, che lo utilizzarono nelle loro cerimonie di investitura. Al centro si vede l’Albero della vita, mentre ai lati è ripetuta specularmente la scena di un leone che schiaccia la testa di un cammello, a significare la vittoria dei Normanni sugli Arabi e la loro conquista della Sicilia. L'albero e gli animali sono risolti in chiave prettamente bidimensionale, ma con grande efficacia naturalistica. Per produrre questo splendido manufatto, il re si rivolse a maestranze arabe, e la stessa iscrizione sul bordo è in lingua araba e caratteri cufici (calligrafia araba usata nei primi secoli dell'Islam). Come dimostrano molte opere d'arte, l'influsso della cultura araba restò vivo in Sicilia anche dopo la conquista normanna.
GUIDA ALLO STUDIO
L’arte islamica
  • Rifiuto della rappresentazione del divino
  • Abbandono della scultura a tutto tondo
  • Elementi decorativi: arabesco e calligrafia
  • Arco a sesto acuto in campo architettonico

Contesti d’arte - volume 1
Contesti d’arte - volume 1
Dalla Preistoria al Gotico