Le prime forme di architettura

1.3 Le prime forme di architettura

Si ritiene spesso che le comunità preistoriche risiedessero nelle caverne, da cui proviene gran parte delle opere figurative e dei reperti; invece le grotte dove sono stati ritrovati i cicli pittorici più vasti certamente non erano abitate. I gruppi nomadi si spostavano da una zona all’altra, fermandosi anche in assenza di ripari naturali. I loro insediamenti erano composti da tende dalla struttura leggera, facilmente trasportabili: l’armatura era formata da pali costituiti talvolta da ossi o zanne di mammut conficcati nel terreno ed era poi rivestita di pelli animali o di rami d’albero. Per questo, per il Paleolitico non è corretto parlare di vere e proprie tecniche edilizie.
La capanna rettangolare (13), i cui resti sono stati rinvenuti all’interno della Grotta du Lazaret nei pressi di Nizza (Francia meridionale), databile a 130 000 anni fa, è certamente l’abitazione più antica che si conosca. La vasta superficie (quasi 40 metri quadri) era addossata alla parete della grotta e delimitata da pietre di rinforzo e da pali allineati sul perimetro, sui quali era posto forse un rivestimento di pelli o arbusti. La capanna aveva inoltre due accessi verso il fondo della grotta e una suddivisione interna.

Le costruzioni megalitiche 

Risale a circa 40 000 anni fa la messa in opera di lastre colossali dal peso notevolissimo (fin a 800 chilogrammi), usate come sovrastrutture delle sepolture. Pare che da queste tombe si siano sviluppati i monumenti megalitici (dal greco mégas, “grande”, e líthos, “pietra”) costituiti da enormi blocchi di pietra squadrata e levigata, portati sul luogo con sistemi ingegnosi. Nel caso di singole pietre infisse in verticale nel terreno si parla di menhir. Sono invece definiti dolmen (dal bretone tol, “tavola”, e men, “pietra”) i triliti (letteralmente “tre pietre”) composti da due pietre verticali (piedritti) sovrastate da un  architrave. La struttura del dolmen costituisce il primo esempio di sistema trilitico, una tecnica di costruzione utilizzata fino ai nostri giorni. Le più grandiose architetture megalitiche della Preistoria avevano quasi certamente una destinazione funeraria.

Dolmen della Chianca 

Il Dolmen della Chianca (14) risale a 3500 anni fa e si trova in Puglia, presso Bisceglie. Scoperto all’inizio del Novecento, il trilite è formato da grandi pietre calcaree e chiuso da un lastrone di fondo che forma una cella a pianta quadrangolare, preceduta da un lungo corridoio delimitato da lastre di misura inferiore.

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Stonehenge 

Il complesso di Stonehenge (15-16), nell’Inghilterra meridionale, risale a 4500 anni fa. Si tratta di un cromlech (dal gallese crom, “rotondo”, e lech, “pietra”), cioè di un insieme di massi (menhir e triliti) disposti in cerchio: il nome della località deriva da due parole inglesi, stone, “pietra”, e henge, “sospeso”. Rimaneggiata nei secoli, questa struttura è formata da massi di dimensioni e peso eccezionali: fino a 50 tonnellate i pilastri verticali, dalle 4 alle 7 tonnellate le lastre orizzontali. Le enormi pietre furono probabilmente levigate a mano da centinaia di persone e trascinate con marchingegni di legno, per poi essere innalzate con delle corde e conficcate nel terreno.
Stonehenge ha suscitato l’interesse di studiosi e appassionati per le dimensioni colossali, la struttura concentrica e il particolare orientamento, per cui nei giorni di equinozio e di solstizio i raggi solari illuminano un punto preciso.
La sua funzione è stata oggetto di diverse interpretazioni, ma tra le varie teorie sembra prevalere quella che ritiene che Stonehenge fosse una grande sepoltura.

GUIDA ALLO STUDIO
Costruzioni megalitiche

Menhir

Lastre in verticale

Dolmen

Sistema trilitico

Cromlech

Menhir e dolmen disposti a cerchio

Contesti d’arte - volume 1
Contesti d’arte - volume 1
Dalla Preistoria al Gotico