Contesti d’arte - volume 1
Apoteosi di Omero
L'origine dell'iconografia delle Muse è rintracciabile nell'opera di
Filisco di Rodi, la cui datazione oscilla tra il II e il I secolo a.C. Un riflesso del gruppo scultoreo delle Muse realizzato da questo artista è conservato in un'opera successiva, il rilievo di
Archelao di Priene
(18). La scena si svolge su più registri, uniti da uno stesso paesaggio montuoso. In quello più basso è rappresentata l'apoteosi di Omero, alla presenza di divinità, di sovrani e di varie personificazioni, che incoronano il poeta. Nei due registri superiori si dispongono nove figure femminili, le
Muse, che ripetono probabilmente gli atteggiamenti con cui Filisco le aveva raffigurate. Le nove dee danno l'occasione allo scultore di
variare posizione e uso dei panneggi, a volte pesanti, in altri casi trasparenti, in un ▶ gioco accademico di puro virtuosismo. Alcune tipologie di Musa ebbero un successo particolare, come nel caso di Polimnia (protettrice dell'arte della danza e del canto sacro), che compare quasi al centro del rilievo di Archelao.
Polimnia
Di Polimnia si conoscono anche numerose sculture a tutto tondo. Tra queste, si può ricordare la celebre copia dei Musei Capitolini
(19): la figura femminile, a grandezza naturale, è in atteggiamento di concentrata meditazione, appoggiata con un gomito a una roccia. Indossa un
peplo che ricade in pieghe profonde e pesanti e si stringe in un
mantello leggero e ampio con un gesto che comunica chiusura in se stessa. Le uniche parti scoperte sono la testa, la mano e il piede sinistro, il cui tallone è sollevato, come per equilibrare la posizione del corpo lievemente proteso in avanti.
GUIDA ALLO STUDIO
Il Rococò antico
- Virtuosismo tecnico e formale
- Opere per abbellire giardini e ville
- Soggetti giocosi e leggeri (bambini e divinità fanciulle)
- Grande attenzione e cura per il panneggio
Contesti d’arte - volume 1
Dalla Preistoria al Gotico