L’emozione della lettura - volume C

Alle origini dell epica | UNIT 3 | IL MITO GRECO E ROMANO 505 510 Poi reclinò il suo capo stanco sull erba verde e la morte chiuse quegli occhi incantati sulle fattezze del loro padrone. E anche quando fu accolto negli Inferi, mai smise di contemplarsi nelle acque dello Stige. Un lungo lamento levarono le Naiadi sue sorelle, offrendogli le chiome recise; un lungo lamento le Driadi, ed Eco unì la sua voce alla loro. Già approntavano il rogo, le fiaccole da agitare e il feretro: il corpo era scomparso; al posto suo scorsero un fiore, giallo nel mezzo e tutto circondato di petali bianchi. Publio Ovidio Nasone, Metamorfosi, libro III, vv. 408-513, trad. di M. Ramous, Garzanti, Milano 1995 508. Stige: fiume infernale. Naiadi: ninfe delle acque dolci, dei fiumi e dei laghi. 509. le chiome recise: le chiome tagliate in segno di lutto. 510. Driadi: ninfe dei boschi. 511. il feretro: la bara. a TU per TU con il testo Quante volte ci capita di usare la definizione di narciso per indicare una persona troppo presa da se stessa! La cura esagerata dell abbigliamento, un attenzione maniacale per i capelli, il lungo tempo trascorso davanti a uno specchio: chiunque possiede una dose, più o meno grande, di vanità e di egocentrismo, anche se il mito di Narciso e il suo esito tragico suggeriscono che è meglio evitare l eccessivo amore verso noi stessi. D altra parte il narcisismo non si riduce all ammirazione compiaciuta del proprio corpo, ma coinvolge sfere più ampie della personalità: vantarsi per una riuscita sportiva o per il successo riscosso con l altro sesso non sono anch esse forme di vanagloria, talvolta decisamente insopportabili? E che dire dell atteggiamento di superiorità spesso mal celato di chi crede di saperne più del prossimo e mette in mostra la propria cultura per suscitare l ammirazione (se non l invidia) degli altri? Non appena la parola io prende il sopravvento è facile diventare dei narcisi, sordi alle parole e ai sentimenti di chi ci circonda: forse non aveva tutti i torti lo scrittore Carlo Emilio Gadda quando definiva l io «il più lurido dei pronomi . Helen Thornycroft, Narciso, 1876. Analisi La nemesi 68 La vicenda di Narciso esemplifica chiaramente la concezione inesorabile della giustizia promossa dal mito greco. Il giovane, amato e desiderato dalle ninfe più belle, rifiuta sprezzante anche il sentimento dell incantevole Eco, alla quale preferisce il culto della propria bellezza. Quando la fanciulla, addolorata dalla passione non ricambiata, augura a Narciso di poter provare un giorno la stessa sofferenza («Che possa innamorarsi anche lui e non

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Epica