L’emozione della lettura - volume C

Virgilio | UNIT 1 | ENEIDE Qnv n #! a a nv a lnx n n lnx j l xn x jwn a niin j xi x a a v a ln a lx P a n a n ii xja j n -a x x /njx x / x -a n x 6aixx O x 6aix Ba x lx a n ax n x lx $ xia n t a x j j x jwn xa n a s x n lx P a n a xa 1025 1030 «Altri (io non ne dubito) sapranno meglio plasmare statue di bronzo che paiano respirare, o scolpire immagini viventi nel marmo, sapranno difendere con oratoria più acuta le cause legali, sapranno tracciare i moti del cielo col compasso e predire il sorgere degli astri: ma tu, Romano, ricorda di governare i popoli con ferme leggi (queste saranno le tue arti), imporre la tua pace al mondo, perdonare agli sconfitti, ai deboli e domare i superbi! Publio Virgilio Marone, Eneide, libro VI, vv. 828-906, 950-973, 1024-1033, trad. di C. Vivaldi, Garzanti, Milano 1990 1024-1026. Altri marmo: altri (popoli) saranno bravi nella scultura del bronzo e del marmo. 1026-1027. sapranno legali: saranno bravi nell oratoria giudiziaria. 1028-1029. sapranno astri: saranno bravi nella scienza astronomica. Anchise sembra distinguere la cultura artistica, letteraria e filosofica dei Greci da quella giuridica, amministrativa e militare dei Romani. a TU per TU con il testo Incontrare dopo un lungo tempo un padre, un amico, una persona cara: difficile vivere un emozione così intensa. Prevale la commozione o la gioia? Come avviene a Enea e Anchise, i due sentimenti sono intrecciati, le lacrime scendono mentre si accenna a un sorriso, difficile, come se fosse un gesto inadeguato a esprimere ciò che si prova. In Virgilio, l incontro tra il padre e il figlio non è però solo l occasione del trionfo dei sentimenti: mostrando a Enea i suoi discendenti, Anchise vuole narrare la storia di Roma, celebrandone la grandezza ed esaltando Augusto, il figlio del divino Cesare, colui che estenderà l impero romano fin quasi al cielo e a cui è dedicato il poema. L intento politico che il poeta vuole perseguire è affidato alle parole di un padre. Non è un caso: la saggezza si fonda sull autorevolezza, sull esperienza, sull insegnamento degli antenati e, soprattutto, di chi ci ha dato la vita. In tempi mutati, quella stessa saggezza appartiene anche ai vecchi di oggi non è un offesa chiamarli così, in barba alla lingua politicamente corretta che ci viene imposta , che talvolta non ascoltiamo o, peggio, ignoriamo. un errore grave, che ci priva di una miniera di ricordi, di lezioni, di esperienze: invitare a farne tesoro è forse da bacchettoni o da moralisti fuori dal tempo? Analisi L incontro con Anchise 336 Dopo una lunga perlustrazione degli Inferi, Enea e la Sibilla giungono al luogo in cui si trova Anchise, padre dell eroe troiano, intento a passare in rassegna con trasporto le anime dei suoi discendenti (vv. 828-833). Le sue prime parole sono dettate dal sentimento di gioia e di sorpresa per una visita così a lungo attesa, resa possibile dalla pietas di Enea. una somma di sensazioni visive e uditive quella che Anchise prova davanti al figlio (Ti vedo, sento la nota voce, / posso parlarti, figlio, vv. 838-839). Alla gioia si accompagna, però, una

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Epica