L’emozione della lettura - volume C

Virgilio | UNIT 1 | ENEIDE 360 365 370 375 380 385 390 quando al grido di Bacco la stimolano le orge che vengono soltanto ogni tre anni, quando il Citerone a notte la chiama con molto clamore. Infine parla ad Enea per prima, così: «Perfido, e tu speravi persino di nascondere tanto male e partire dalla mia terra in silenzio? Non ti trattiene il nostro amore, la mano che un giorno ti fu concessa, Didone che sta per morire di morte crudele? E invece tu sotto le stelle invernali prepari la flotta e ti affretti a solcare l alto mare, tra venti terribili, o malvagio. E perché? Se corressi non verso terre straniere, verso paesi che ignori, ma fosse ancora in piedi l antica Troia, andresti a Troia con la flotta per l ondoso mare? Dimmi, ci andresti? Fuggendo da me? Per questo mio pianto e per la tua mano, per gli Imenei incominciati e per la nostra unione, se ho meritato di te in qualche modo, se cara ti fu qualcosa di me, abbi pietà della casa che crolla, lo vedi, e abbandona questo pensiero, ti prego, se si può ancora pregarti. Le genti di Libia mi odiano a causa di te, i tiranni numidi mi odiano a causa di te, persino i Tiri mi odiano a causa di te; a causa di te il pudore è morto, è morta la fama per la quale soltanto arrivavo alle stelle. A chi moribonda mi lasci? O Enea, ospite! Ospite! Soltanto questo nome posso dare a colui che un tempo chiamavo marito. Ma allora? Forse attendo il fratello Pigmalione che bruci le mie mura, o il re Jarba che mi porti in Getulia schiava? Oh, se prima della tua fuga avessi avuto almeno un figlio da te, un piccolo Enea che per le sale giocasse e ti ricordasse all aspetto! Oh, che allora non mi parrebbe del tutto d essere abbandonata e d essere stata ingannata! 357-358. le orge tre anni: riti sacri dedicati a Bacco, che avevano cadenza triennale. 359. il Citerone: monte della Beozia, sovrastante Tebe, caro al culto del dio Dioniso-Bacco, dove si svolgevano feste e orge in suo onore. 363-364. la mano concessa: la promessa di fedeltà che mi hai fatto un giorno. 373. per gli Imenei incominciati: in nome del matrimonio già celebrato. Didone allude all unione con Enea consumatasi nella grotta durante il temporale. Nell antica Grecia gli 320 imenei erano canti nuziali: per estensione qui indicano il rito stesso del matrimonio. 376. della casa che crolla: della mia casata che è destinata alla rovina, sia perché non sopravvivrà a uno scandalo di tale portata, sia perché i lavori di costruzione di Cartagine si sono interrotti dal momento che la regina è stata completamente assorbita da Enea. 379. i tiranni numidi: i tiranni della Numidia, regione dell Africa nord-occidentale, compresa tra la Mauretania (corrispondente all odierno Marocco e alla zona occidentale dell Algeria) e il territorio di Cartagine. 381-382. è morta stelle: per Enea Didone ha sacrificato il suo onore di donna onesta e rispettosa. 383. ospite: agli occhi di Didone Enea non è più lo sposo, ma si riduce a uno straniero, un ospite. 386. il fratello Pigmalione: il fratello di Didone, che ha ucciso Sicheo, primo marito della donna. 387. o il re Jarba schiava: Didone teme che il re Iarba, adirato per essere stato da lei rifiutato, possa condurla schiava nella sua terra, la Getulia, paese dell Africa settentrionale.

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Epica