I personaggi

ALLA SCOPERTA DELL ENEIDE 6. I personaggi Il ruolo dei vinti L Eneide è il poema di un vincitore, Enea, che nella sua vita ha subìto però molte prove dolorose: esule da Troia, vagabondo nel Mediterraneo alla ricerca di una nuova patria, egli conosce il significato della sconfitta. Molti dei personaggi virgiliani devono il loro fascino proprio al destino di vinti della storia cui li condanna spesso un imprudente coraggio giovanile, complice del Fato. Per esempio, la vergine Camilla, giovane alleata di Turno, è uccisa a tradimento da un guerriero etrusco; Pallante, figlio di Evandro, è ucciso da Turno; Lauso, giovane figlio di Mezenzio, cade per mano di Enea; i guerrieri troiani Eurialo e Niso muoiono durante una sortita notturna al campo nemico. Nella caratterizzazione dei personaggi dell Eneide prevale, pertanto, una dimensione privata e sentimentale, ancora più evidente nelle figure parentali, che in parte li distanzia dagli eroi omerici: il re Evandro è disperato alla notizia della morte del giovane figlio; persino il tiranno etrusco Mezenzio, odiato da tutti, dimostra un tale amore verso il figlio Lauso che non può accettarne la morte e cade lui stesso in battaglia per vendicarlo. Le donne non sono da meno nella manifestazione del dolore: valga l esempio di Anna, sorella devota di Didone, o quello dell inconsolabile madre di Eurialo. Le donne Il poema offre una galleria particolarmente ricca di personaggi femminili: dopo la scomparsa della moglie troiana Creusa, spicca la passionale Didone, che si uccide per amore del pio Enea, costretto a obbedire ai piani del destino più che al proprio cuore. Infine, la moglie di Latino, Amata, molto legata al giovane Turno, primo pretendente della figlia Lavinia, si dà la morte quando ha notizia dell assedio finale della sua città. Il destino di morte Ciò non toglie che alla fine sui sentimenti vincano le dure leggi della guerra, che comportano la necessità di distinguere vincitori e vinti: a Enea che sta per concedere pietà a Turno nel duello finale si riaffaccia il ricordo dell invendicato Pallante, che lo spinge a vibrare il colpo mortale sull avversario. Pur a malincuore, Virgilio obbedisce così alle leggi del genere epico, che non ammette la possibilità del perdono. Non a caso l ultimo verso del poema è dedicato all anima di Turno morente, che fugge indignata nel regno delle ombre. Come ha scritto lo studioso Alfonso Traina, il lamento finale esprime evidentemente la voce di tutti i giovani morti nell Eneide, ma anche l ansia del mondo antico, che nella morte vede solo il transito verso un opaco ed evanescente mondo di ombre. Henry Bates, Mercurio appare in sogno a Enea per avvisarlo che deve abbandonare Cartagine, incisione, 1886. 285

L’emozione della lettura - volume C
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Epica