L’emozione della lettura - volume C

Omero | UNIT 2 | ODISSEA Il cane Argo 7x x la a x a a a na n l n x M jx ia jwn a Elx n nl 1 n a alavxa x lx a n x vecchio cane Argo, rimasto fedele al padrone (libro XVII). 290 295 300 305 310 315 320 Mentre questo dicevano tra loro, un cane che stava lì disteso, alzò il capo e le orecchie. Era Argo, il cane di Odisseo, che un tempo egli stesso allevò e mai poté godere nelle cacce, perché assai presto partì l eroe per la sacra Ilio. Già contro i cervi e le lepri e le capre selvatiche lo spingevano i giovani; ma ora, lontano dal padrone, giaceva abbandonato sul letame di buoi e muli che presso le porte della reggia era raccolto, fin quando i servi lo portavano sui campi a fecondare il vasto podere di Odisseo. E là Argo giaceva tutto pieno di zecche. E quando Odisseo gli fu vicino, ecco agitò la coda e lasciò ricadere la orecchie; ma ora non poteva accostarsi di più al suo padrone. E Odisseo volse altrove lo sguardo e s asciugò una lacrima senza farsi vedere da Euméo; e poi così diceva: «Certo è strano, Euméo, che un cane come questo si lasci abbandonato sul letame. Bello è di forme; ma non so se un giorno, oltre che bello, era anche veloce nella corsa, o non era che un cane da convito, di quelli che i padroni allevano solo per il fasto . E a lui, così rispondevi, Euméo, guardiano di porci: «Questo è il cane d un uomo che morì lontano. Se ora fosse di forme e di bravura come, partendo per Troia, lo lasciò Odisseo, lo vedresti con meraviglia così veloce e forte. Mai una fiera sfuggiva nel folto della selva quando la cacciava, seguendone abile le orme. Ma ora infelice patisce. Lontano dalla patria è morto il suo Odisseo; e le ancelle, indolenti, non si curano di lui. Di malavoglia lavorano i servi senza il comando dei padroni, poi che Zeus 290. Mentre... loro: Eumeo e Odisseo stanno decidendo se entrare nella reggia insieme oppure uno per volta. 293. nelle cacce: nelle battute di caccia. 294. Ilio: Troia. 300. a fecondare il vasto podere: per rendere fertile il possedimento terriero. 301. zecche: parassiti che infestano gli animali, in particolare i cani, dei quali succhiano il sangue. 246 306. senza farsi vedere da Euméo: Odisseo non può tradirsi davanti a Eumeo, al quale non ha ancora rivelato la propria identità. 310. cane da convito: da salotto, allevato solo perché il padrone potesse vantarsi della sua bellezza. 312. E a lui... Euméo: il poeta si rivolge direttamente al personaggio, utilizzando la seconda persona (apostrofe). 317. una fiera: un animale selvatico. 322-324. poi che Zeus... coglie: Eumeo intende dire che gli esseri umani dimezzano il loro valore quando sono resi schiavi: la perdita della libertà, cioè, condiziona anche l operosità e l entusiasmo dei servi. Per questo motivo, se non sono strettamente controllati dal padrone, questi non svolgono le loro mansioni con efficienza.

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Epica