L’emozione della lettura - volume C

ALLA SCOPERTA DEI TESTI 300 305 310 315 320 325 330 335 «Ahimè, davvero gli dèi m hanno invitato alla morte: io credevo mi fosse vicino l eroe Deifobo, invece è dentro le mura ed Atena m ha tratto in inganno. M è accanto ormai la morte funesta, non è più lontana, e non c è scampo: da un pezzo questo volevano Zeus ed il figlio di Zeus, il Saettatore, che pure in passato benigni mi proteggevano; ma adesso m incalza il destino. Che almeno non abbia a morire senza battermi e senza gloria, ma compiendo qualcosa di grande, che si sappia anche in futuro! . Detto così, sfoderò la spada affilata, ch era appesa al suo fianco, grande e pesante, s avventò, stretto in guardia, come aquila che vola in alto e scende sulla pianura attraverso nuvole fosche a ghermire tenero agnello o timida lepre: Ettore venne all assalto così, brandendo la spada affilata. Gli andò incontro Achille, pieno di furia selvaggia in cuor suo, davanti al petto tenendo lo scudo bello, ben lavorato, e scuotendo l elmo lucente a quattro strati; ondeggiavano i bei crini d oro, che Efesto aveva applicati folti intorno alla cresta. Come nel cuor della notte s avanza tra gli astri la stella di Espero, che nel cielo è l astro più bello, veniva luce così dalla punta aguzza dell asta, che Achille agitava nella sua destra, volendo la morte d Ettore divino, scrutando il suo bel corpo, dove più restasse scoperto. In ogni altra parte gli coprivano il corpo le armi di bronzo, belle, tolte di forza a Patroclo, dopo averlo ammazzato; ma restava scoperto dove divide il collo dalle spalle la clavicola, alla gola, dove la fuga della vita è più rapida: lì lo colpì Achille divino con l asta, mentre attaccava, la punta passò parte a parte, attraverso il tenero collo; ma il frassino armato di bronzo non tagliò la trachea, affinché potesse parlargli, rispondendo alle sue parole. Cadde nella polvere; Achille divino disse trionfante: «Ettore, forse credevi, mentre toglievi le armi a Patroclo, di farla franca, non avevi paura di me che ero lontano, sciocco! Pur lontano da lui, guerriero molto più forte in riserva alle navi ricurve restavo io, che t ho piegato i ginocchi: di te cani ed uccelli faranno scempio, a lui sepoltura daranno gli Achei . Stremato gli rispose Ettore dall elmo ondeggiante: del fratello, dunque, deve essere una divinità che complotta contro di lui. 302. il Saettatore: epiteto per indicare Apollo. 309. fosche: scure. 310. ghermire: afferrare con gli artigli. 311. brandendo: impugnando saldamente. 315. crini: peli della criniera dei cavalli usati per decorare la sommità dell elmo. 316. Efesto: dio del fuoco e fabbro degli dèi, aveva forgiato le nuove armi di Achille, dopo che queste, prestate a Patroclo, erano finite nelle mani di Ettore (libro XVIII). 317-318. la stella di Espero: Vespero, la stella della sera. Si tratta del pianeta Venere, l astro più luminoso nel cielo dopo il Sole e la Luna. 319. aguzza: acuminata. 324. dove divide clavicola: il punto in cui la clavicola (soggetto) divide il collo dalle spalle. 325. alla gola rapida: un colpo alla gola determina una morte molto rapida. 335. che t ho piegato i ginocchi: che ti ho ucciso (verso formulare). 336. faranno scempio: strazieranno. 155

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Epica