L’emozione della lettura - volume C

ALLA SCOPERTA DEI TESTI 170 175 180 185 190 195 200 me ne riporto alle navi, dopo essermi sfiancato a combattere. Ma ora me ne torno a Ftia, perché è certo assai meglio tornarmene a casa sulle navi ricurve, né ho intenzione di restar qui disonorato, a procacciarti benessere e ricchezza . Gli rispondeva allora Agamennone sovrano: «Fuggi pure, se la voglia ti spinge, né certo io ti prego per me di restare: al mio seguito ci sono anche altri che mi faranno onore, ma sopra tutti Zeus sapiente. Il più odioso mi sei, fra i re alunni di Zeus sempre ti è cara la lite, le guerre e le battaglie: se molto sei forte, questo in fondo è dono d un dio. Tornato a casa con le navi tue e con i tuoi compagni, sopra i Mirmidoni regna, ma io di te non mi curo, e non tremo della tua ira; anzi, voglio minacciarti così: dato che a me Febo Apollo ritoglie Criseide, la spedirò con la nave mia e con i miei compagni, ma io mi porto via Briseide dalle belle gote, venendo in persona alla tenda, lei, il tuo premio, che tu sappia bene quanto sono più forte di te, e chiunque altro rifugga di mettersi a pari con me ed eguagliarmisi a fronte . Così disse; il Pelide provò dolore, il cuore a lui nel petto villoso ondeggiò tra due idee, se, sfoderando dal fianco la spada affilata, gli altri scansare e scannare l Atride, oppure bloccare la bile e trattenere il furore. Mentre questo agitava nel petto e nell animo, e andava sguainando la grande spada, sopraggiunse Atena giù dal cielo: l aveva mandata la dea dalle bianche braccia, Era, ambedue amando in cuor suo egualmente e avendone cura. Gli stette alle spalle, afferrò il Pelide per la chioma bionda, a lui solo mostrandosi; degli altri, nessuno vedeva. Trasalì Achille, si volse, e subito riconobbe Pallade Atena: terribili gli apparvero gli occhi di lei; e, articolando la voce, le rivolgeva parole che volano: «Perché mai sei venuta, figlia di Zeus portatore dell egida? 170. navi ricurve: epiteto formulare. 172. Agamennone sovrano: l apposizione riferita ad Agamennone indica che egli è a capo dell intero esercito greco (in greco anax); Achille è invece designato come basiléus, cioè come un re che guida solo i propri soldati. 176. re alunni di Zeus: i re erano considerati protetti (alunni) di Zeus perché dal dio derivava il loro potere regale. 178. è dono d un dio: per sminuire il valore di Achille, Agamennone attribuisce la sua invincibilità in battaglia alla sua natura semidivina piuttosto che al suo valore come guerriero. 180. Mirmidoni: popolo della Tessaglia, di cui Achille era re. 184. Briseide: la schiava di Achille. 185-187. che tu sappia a fronte: in modo che tu sappia bene quanto sono più forte di te e nessuno osi considerarsi uguale a me. 188. il Pelide: Achille. 189. villoso: peloso. 192. bloccare la bile e trattenere il furore: la bile è un liquido di colore giallo-verde prodotto dal fegato e immagazzinato nella cistifellea. Gli antichi ritenevano che un eccesso di bile causasse un temperamento aggressivo. 195. la dea dalle bianche braccia: epiteto formulare di Era che sottolinea l importanza del candore della pelle come simbolo di bel- lezza femminile. Era, moglie di Zeus, alleata degli Achei, vuole evitare uno scontro tra Achille e Agamennone; per questo invia Atena, dea della saggezza, a moderare i consigli di Achille. 199. Trasalì: sussultò per lo spavento e la sorpresa. 200. Pallade: tipico epiteto di Atena come lanciatrice d asta . 201. parole che volano: le parole nell epica omerica sono definite, con un epiteto ricorrente, alate , volanti (in greco pter enta). 202. egida: lo scudo ricoperto della pelle della capra Amaltea, che aveva allattato Zeus da piccolo. 115

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Epica