«Io sono colei che mi si crede!» (L. Pirandello)

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Luigi Pirandello

(Agrigento 1867-Roma 1936)

«Io sono colei che mi si crede!»

  • Tratto da Così è (se vi pare), 1917

Nella commedia in tre atti Così è (se vi pare), Luigi Pirandello affronta con arguzia e profondità di pensiero la crisi dell’identità individuale. In seguito a un terribile terremoto, una stramba famiglia cambia residenza, giungendo a scompigliare la vita tranquilla di una cittadina di provincia. Il signor Ponza alloggia con la moglie in una casa di periferia, mentre sua suocera, la signor Frola, è sistemata in un appartamento del centro. La moglie del signor Ponza vive segregata in casa, poiché il marito le vieta di incontrare altre persone, specialmente la suocera. Incuriositi, gli abitanti della cittadina indagano sulla misteriosa situazione: ben presto, si trovano di fronte a un dilemma del tutto insolubile. Il signor Ponza, infatti, sostiene di vivere insieme alla sua seconda moglie Giulia; afferma che Lina – la sua prima moglie – è morta tempo addietro, gettando la madre (la signora Frola) in uno stato di follia. Secondo il signor Ponza, infatti, la suocera è convinta che Lina sia ancora viva, e venga tenuta prigioniera dalla terribile gelosia del marito. La signora Frola, invece, asserisce che è il signor Ponza a essere impazzito: in seguito a una malattia, non è più in grado di riconoscere la moglie Lina, e crede di avere di fronte un’altra persona (Giulia). Purtroppo, il terremoto ha distrutto i documenti ufficiali che potevano fare luce su un tale scontro di punti di vista. Chi ha ragione? Qual è la verità? Riportiamo di seguito il finale della commedia, in cui il dilemma viene sciolto da una “soluzione” imprevista e paradossale.

ATTO III

SCENA VII

Detti, la signora Amalia.1


amalia (entra di furia, costernatissima,2 dall’uscio a sinistra, annunziando) La signora
Frola! La signora Frola è qua!

agazzi No! Perdio, chi l’ha chiamata?

5      AMALIA Nessuno! È venuta da sé!

il prefetto3 No! Per carità! Ora? No! La faccia andar via, signora!

AGAZZI Subito via! Non la fate entrare! Bisogna assolutamente impedirglielo!

SCENA VIII

Detti, la signora Frola, tutti gli altri.

La signora Frola s’introduce tremante, piangente, supplicante, con un fazzoletto in mano, in

10    mezzo alla ressa degli altri, tutti esagitati.


signora frola Signori miei, per pietà! per pietà! Lo dica lei a tutti, signor Consigliere!

AGAZZI Io le dico, signora, di andar via subito! Perché qua lei, per ora, non può stare!

SIGNORA FROLA (smarrita) E perché? perché?

Alla signora Amalia.

15    Mi rivolgo a lei, mia buona signora…

AMALIA Ma guardi… guardi, c’è qua il Prefetto.

SIGNORA FROLA Oh! lei, signor Prefetto! Per pietà! Io volevo venire da lei!

IL PREFETTO No, abbia pazienza, signora! Per ora io non posso darle ascolto. Bisogna
che lei vada!

20    SIGNORA FROLA Sì, me ne vado! Me ne vado oggi stesso! Me ne parto, signor Prefetto!
per sempre me ne parto!

AGAZZI Ma no, in questo momento, sia buona, basta che lei si ritiri. Mi faccia la grazia!4
Poi parlerà col signor Prefetto!

SIGNORA FROLA Ma perché?… Che cos’è? Che cos’è?

25    AGAZZI Deve tornare subito qua suo genero, ecco! Ha capito?

SIGNORA FROLA Ah! Sì?… E allora, sì… sì, mi ritiro… mi ritiro subito! Volevo dir loro
questo soltanto: che per pietà, la finiscano! Loro credono di farmi un bene, così,
e mi fanno tanto male! Io sono costretta ad andarmene, così, a partirmene oggi
stesso! perché lui sia lasciato in pace! – Ma che vogliono, che vogliono ora qua 

30    da lui?5 Che deve venire a fare qua lui?… – Oh, signor Prefetto!

IL PREFETTO Niente, signora, stia tranquilla! Stia tranquilla, e se ne vada, per piacere…

AMALIA Via, signora, sì! sia buona!

SIGNORA FROLA Ah Dio, signora mia, loro mi priveranno dell’unico bene, dell’unico
conforto che mi restava: vederla almeno da lontano la mia figliuola!

35    Si mette a piangere.

IL PREFETTO Ma chi glielo dice? Perché? Lei non ha bisogno di partirsene! Le diciamo
di ritirarsi ora per un momento. Stia tranquilla!

SIGNORA FROLA Ma è per lui! per lui, signor Prefetto! Io sono venuta qua a pregare
tutti per lui, non per me!

40    IL PREFETTO Sì, va bene… E lei può star tranquilla anche per lui, gliel’assicuro io. Vedrà
che ora si accomoderà6 tutto…

SIGNORA FROLA E come? E come? Li vedo qua tutti accaniti addosso a lui!

IL PREFETTO No, signora! Non è vero! Ci sono qua io per lui! Stia tranquilla!

SIGNORA FROLA Ah! Lei lo crede? Ah, grazie! Vuol dire che lei ha compreso…

45    IL PREFETTO Sì, sì, signora, io ho compreso…

SIGNORA FROLA E io l’ho detto qua, a tutti questi signori… È una disgrazia già
superata… veda! su cui non bisogna più ritornar…

IL PREFETTO Sì, va bene, signora… Se le dico che io ho compreso!

SIGNORA FROLA Ecco, sì, signor Prefetto! Se ci costringe7 a vivere così – non importa! 

50    Non ci fa niente! Perché noi siamo contente… La mia figliuola è contenta così, e
questo mi basta!… – Ci pensi lei, ci pensi lei… perché, se no, non mi resta altro
che andarmene, proprio! e non vederla più, neanche così da lontano… Lo lascino
in pace, per carità!

A questo punto, tra la ressa si fa un movimento d’ansia e di sgomento, tutti fanno cenni, 

55    alcuni guardano verso l’uscio; qualche voce repressa8 si fa sentire.

voci Oh Dio… Eccola… Oh Dio…

SIGNORA FROLA (notando lo sgomento, lo scompiglio, geme9 perplessa, tremante) Che
cos’è?… Che cos’è?

SCENA IX

Detti, la signora Ponza, poi il signor Ponza.

60    Tutti si scostano da una parte e dall’altra per dar passo alla signora Ponza che si fa avanti
rigida, in gramaglie,
10 col volto nascosto da un fitto velo nero, impenetrabile.


SIGNORA FROLA (cacciando un grido straziante di frenetica gioja)11 Ah! Lina… Lina…
Lina…

E si precipita e s’avvinghia12 alla donna velata, con l’arsura13 d’una madre che da anni e 

65    anni non abbraccia più la sua figliuola. Ma contemporaneamente, dall’interno, si odono le
grida del signor Ponza che si precipita sulla scena.

signor ponza Giulia!… Giulia!… Giulia!…

La signora Ponza, alle grida di lui, s’irrigidisce tra le braccia della signora Frola che la
cingono.
14 Il signor Ponza s’accorge della suocera così perdutamente abbracciata alla 

70    moglie, e inveisce,15 furente.16

Ah! Questo hanno fatto! L’avevo detto io! Si sono approfittati così, vigliaccamente,
della mia buona fede?

signora ponza (volgendo il capo velato, quasi con austera17 solennità, verso il marito) Non
temere! – Non temere! Conducila via… – Andate, andate…

75    SIGNORA FROLA (si stacca subito, da sé, tutta tremante, umile, dall’abbraccio, e accorre, premurosa,
a lui
) Sì, sì… andiamo, caro, andiamo… andiamo…

E tutti e due abbracciati, carezzandosi a vicenda, tra due diversi pianti, si ritirano. Silenzio.
Dopo aver seguito con gli occhi fino all’ultimo i due, tutti si rivolgono ora sbigottiti e commossi
alla signora velata.

80    SIGNORA PONZA Che altro possono voler da me, dopo questo, lor signori? Qui c’è una
sventura, come vedono, che deve restar nascosta, perché solo così può valere il
rimedio che la pietà le ha prestato.18

IL PREFETTO (commosso) Ma noi vogliamo, vogliamo rispettar la pietà, signora… Vorremmo
però che lei ci dicesse…

85    SIGNORA PONZA Che cosa? la verità: è solo questa: che io sono, sì, la figlia della
signora Frola, – e la seconda moglie del signor Ponza; sì, e per me nessuna!
nessuna!19

IL PREFETTO Ah, no, per sé, lei, signora, sarà l’una o l’altra!

SIGNORA PONZA Nossignori. – Per me, io sono colei che mi si crede!

90    Guarda, attraverso il velo, tutti, fieramente,20 e si ritira. In silenzio.

laudisi21 Ecco, o signori, come parla la verità!

Volge attorno uno sguardo di sfida derisoria.

Siete contenti?

Scoppia a ridere

95    Ah! ah! ah! ah!

Tela22


Luigi Pirandello, Così è (se vi pare), Treves, Milano 1918

 >> pagina 455 

Laboratorio sul testo

COMPRENDERE

1. Indica se le seguenti affermazioni sono vere o false.


a) Al momento della sua entrata in scena, la signora Frola è di ottimo umore.

  •   V       F   

b) Il consigliere Agazzi e gli altri personaggi esortano la signora Frola – per il suo bene – ad andarsene il prima possibile.

  •   V       F   

c) Il signor Ponza è fermamente convinto che la donna velata sia sua figlia.

  •   V       F   

d) Agli occhi della signora Frola, la donna velata è sua figlia, prima moglie del signor Ponza.

  •   V       F   

e) La donna velata sostiene di avere diverse identità, relative ai punti di vista delle persone che interagiscono con lei.

  •   V       F   

f) La donna velata spiega di non essere né Giulia né Lina, smentendo le credenze della signora Frola e del signor Ponza.

  •   V       F   

ANALIZZARE E INTERPRETARE

2. La didascalia presente nella scena VII ha la funzione di (sono possibili più risposte)

  •     indicare l’entrata di un personaggio. 
  •     dare istruzioni in merito alle modalità di recitazione. 
  •     indicare elementi relativi all’evoluzione narrativa del testo drammatico. 
  •     fornire dettagli rispetto alla struttura e alle caratteristiche della scenografia. 


3. Nella scena VIII, quali strategie retoriche vengono utilizzate per indicare, nelle battute, la situazione di forte emotività che i personaggi stanno vivendo? (sono possibili più risposte)

  •     Reticenza. 
  •     Ripetizione. 
  •     Metafora. 
  •     Frasi esclamative. 
  •     Frasi interrogative. 
  •     Similitudine. 
  •     Polisindeto.


4. Le battute della scena VIII (dall’inizio fino alla didascalia Si mette a piangere, r. 35)

  •     sono ricche di a parte. 
  •     costituiscono un monologo della signora Amalia. 
  •     alternano il dialogo dei personaggi secondari al soliloquio della signora Frola. 
  •     costituiscono un concertato. 


5. Individua due didascalie che forniscono esclusivamente indicazioni rispetto alle modalità di recitazione degli attori.


6. Sono presenti didascalie che danno indicazioni sulla scenografia o sul luogo dove si svolge l’azione? Perché, secondo te?


7. In che cosa consiste il colpo di scena finale? In quale battuta è contenuto?

 >> pagina 456 

PRODURRE

8. Scrivere per argomentare. Secondo la paradossale conclusione di Così è (se vi pare), l’identità degli esseri umani non esiste in sé e per sé, ma è sempre legata ai diversi individui con cui essi entrano in relazione: sei d’accordo con questa affermazione? Argomenta la tua opinione in massimo 20 righe, fornendo anche almeno un esempio.


9. Scrivere per descrivere. Nel testo teatrale che hai letto non vi sono indicazioni relative al luogo in cui si svolge l’azione: come te lo immagini? Descrivilo in massimo 10 righe.


10. Scrivere per raccontare. Ti è mai capitato di essere scambiato per qualcun altro o di fingere di essere qualcun altro? Che cosa è successo? E se non ti è mai accaduto, che cosa faresti? Racconta in massimo 20 righe.

L’emozione della lettura - volume B
L’emozione della lettura - volume B
Poesia e teatro