Allenamento Invalsi


Prova A T. Ciabatti, Il Professore e la gallina, p. 740

Prova B G. Celati, Le avventure di Pucci, p. 744

Prova C E. Rasy, Le donne leggono sempre di più, p. 748

Prova A

Il Professore e la gallina

Teresa Ciabatti, La più amata, Mondadori, Milano 2017

Teresa Ciabatti (n. Orbetello 1975) prende spunto dalla sua infanzia e adolescenza per comporre un romanzo di autofiction (dove si mescolano invenzione e autobiografia) con al centro la figura del padre: un uomo potente, contraddittorio, misterioso anche per l’amatissima figlia che, adulta, ne ricorda vicende e atteggiamenti.

Ogni tanto vado da papà in ospedale per chiedergli soldi. Una scusa, in realtà: mi
piace vederlo in camice bianco, mi piace camminare di fianco a lui nei corridoi, con
la gente che al suo passaggio piega la testa in un semi-inchino. Mi piace rannicchiarmi
sulla poltroncina del suo studio, lui dietro la scrivania, e il viavai di pazienti che 

5      gli portano regali, come questo tizio con la gallina tra le braccia. Con tutto il bene
che c’ha fatto, Professore, dice l’uomo in piedi di fronte a papà. Che queste sono
ovaiole, eh, non saltano un giorno. Per sdebitarci – continua quello enfatico –, perché
se non c’era lei, a quest’ora Grazia era bell’e morta. Morta e sepolta.

Papà rimane impassibile. Suvvia Presicci, tenta di mettere fine all’incontro.

10    Non che gli dispiaccia tanta gratitudine, tutt’altro. Cambiare la vita delle persone,
salvarle, è un modo di legarle a sé, di costruirsi una schiera di debitori. Di più: adepti.

Tuttavia odia il tempo perso, troppe chiacchiere. Troppe chiacchiere, Presicci.
Contadino, cassaintegrato Montecatini, operaio. Povero cristo con moglie e figli.
La maggior parte dei suoi pazienti sono così, indistinguibili tra loro. E pieni di riconoscenza: 

15    spigole, orate, capitoni, polli, galline. Galline come questa che l’uomo
posa a terra prima che papà faccia in tempo a dire se la tenga in braccio, Presicci.
Troppo tardi: l’animale sbatte le ali e prende a girare per la stanza, io alzo i piedi
sulla poltrona, oddio, urlo quando mi passa sotto, aiuto, mi stringo le ginocchia al
petto. L’animale gira in tondo, gira, gira, fino alla porta, che papà chiude solo per gli 

20    incontri importanti, con la gente qualunque la tiene aperta, segno per gli assistenti
di entrare a salvarlo. E a salvarlo sopraggiunge Marrucci, che quasi inciampa nella
gallina. Fermala, grida Presicci, ma Marrucci non ha i riflessi pronti. Superandolo,
l’animale zampetta nell’atrio. Marrucci lancia una voce a Nino: acchiappala! Anche
Nino non è preparato. Accorrono medici e infermieri. Cercano di afferrarla, quella 

25    è veloce però, passa tra le gambe, scivola dalle mani, e s’avvia nel corridoio dove la
gente spaventata si sposta, supera Radiologia, l’infermeria, e procede dritta – possibile
che nessuno riesca a fermarla? – dritta verso Medicina Donne. Che se andasse
a Medicina Uomini ci sarebbero meno conseguenze, gli uomini qui sono gente di
mare. Le donne no – aiuto! Oh Madonnina! Urlano.

30    Nella corsia l’animale è in trappola. Una barriera di infermieri blocca l’ingresso,
tra lo starnazzare delle pazienti, mentre Nino si lancia all’inseguimento. A vederla
qui adesso, questa gallina sembra speciale, quasi magica, con la luce dell’ospedale
che la rende trasparente. Tanto che a un certo punto le donne si zittiscono, fissano
la cosa bianchissima che attraversa la corsia e si confonde col pavimento, coi letti, 

35    con loro. Forse un segno, un messaggio dal cielo: voi guarirete.

C’è silenzio quando Nino la prende a pedate – bestiaccia schifosa – per poi agguantarla
con le mani – maremma maiala impestata – l’animale si divincola, qualche
degente protesta – però così no, via, poverina – e Nino stringe forte, più forte,
l’ha presa. L’ha presa. […] ’Sta mania delle bestie vive, sbuffa papà.

40    Sulla porta compare Nino, la gallina stretta fra le braccia: l’ho presa.

Non ne voglio sapere nulla, lo liquida papà facendogli segno di andarsene, lui e
la gallina.

Nino obbedisce. Ora il pennuto è un problema suo.

 >> pagina 741 

A1. L’io narrante del testo è una donna adulta che ricorda fatti di quando era una bambina. Per quale motivo, da piccola, andava spesso dal padre in ospedale?

  •     Per chiedere soldi e camminare nei corridoi della clinica.
  •     Per passare del tempo con il padre e godere del suo prestigio.
  •     Per curiosità nei confronti delle malattie dei pazienti.
  •     Per rannicchiarsi nella poltroncina dello studio del padre.

A2. Dalla lettura dell’intero romanzo si evincono con precisione i ruoli dei personaggi citati nel passo scelto; il brano, comunque, fornisce molte informazioni su ciascuno di essi, attraverso il racconto delle loro azioni. Associa correttamente ciascun nome al suo ruolo.

  • a) Professore
  • b) Presicci 
  • c) Nino 
  • d) Marrucci 

1) Telefonista della clinica e assistente tuttofare del Primario.

2) Primario di un ospedale.

3) Parente di una paziente del Primario dell’ospedale.

4) Assistente del Primario insieme a Nino.

A3. Il testo può essere diviso in 4 sequenze, riportate sotto in ordine sparso. Riordinale, numerandole da 1 a 4, e scrivi per ciascuna un riassunto di circa 40 parole.

  • a) La fuga della gallina.
  • b) Il dono della gallina.
  • c) La cattura della gallina.
  • d) Il nuovo padrone della gallina.

 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 


 

 >> pagina 742 

A4. Indica se le seguenti informazioni si possono ricavare dal testo oppure no.


a) Il narratore del testo è la bambina diventata adulta.

  •    Sì        No   

b) Molti pazienti donano animali vivi al Professore.

  •    Sì        No   

c) Il Professore odia perdere tempo.

  •    Sì        No   

d) Grazia era malata di cancro.

  •    Sì        No   

e) La gallina di Presticci dovrebbe fare un uovo al giorno.

  •    Sì        No   

f) Alcuni degenti non vogliono che la gallina venga maltrattata.

  •    Sì        No   

A5. Per ciascuna parola, scegli la definizione giusta tra quelle proposte.

  • a) Viavai

1) Movimento animato di persone, passaggio continuo, andirivieni.

2) Allontanamento d’autorità o con la forza da un luogo, da un ambiente, in genere come misura disciplinare.

  • b) Debitore

1) Seguace di una religione, iniziato (per esempio gli adepti di una setta esoterica) e, per estensione, chi aderisce a un partito, un’associazione e simili.

2) Chi deve qualcosa a qualcuno.

  • c) Adepto 

1) Seguace di una religione, iniziato (per esempio gli adepti di una setta esoterica) e, per estensione, chi aderisce a un partito, un’associazione e simili.

2) Chi deve qualcosa a qualcuno.

  • d) Paziente 

1) Chi è affetto da una malattia e affidato alle cure di un medico.

2) Che sopporta docilmente lavori gravosi, mansueto.

A6. Scrivi il significato dell’espressione Cambiare la vita delle persone, salvarle, è un modo di legarle a sé, di costruirsi una serie di debitori. Di più: adepti (rr. 10-12).

 


 


 



A7. Sostituisci le espressioni evidenziate in grassetto con altre affini, in modo che non risulti alterato il senso della frase nel testo.


a) continua quello enfatico 

 


b) Povero cristo con moglie e figli

 


c) l’animale sbatte le ali e prende a girare per la stanza

 


d) C’è silenzio quando Nino la prende a pedate 

 


e) l’animale si divincola

 


f) Non ne voglio sapere nulla, lo liquida papà facendogli segno di andarsene

 

 >> pagina 743 

A8. Il romanzo è ambientato a Orbetello, in Toscana, davanti al mare. In quale punto del testo è presente un indizio al proposito? Riconoscilo e trascrivilo.

 


 


 


 

A9. Il titolo del brano, Il Professore e la gallina, non è nel romanzo: lo abbiamo inventato noi. Prova a inventare altri tre titoli adatti.

 


 


 


 

A10. Una delle caratteristiche del testo è l’assenza di accorgimenti grafici (virgolette o trattini) per introdurre e/o chiudere il discorso diretto. L’autrice adotta questa scelta per dare più immediatezza ed espressività alla sua narrazione. Trascrivi i discorsi diretti nella forma tradizionale.


a) Con tutto il bene che c’ha fatto, Professore, dice l’uomo in piedi di fronte a papà. Che queste sono ovaiole, eh, non saltano un giorno. Per sdebitarci – continua quello enfatico –, perché se non c’era lei, a quest’ora Grazia era bell’e morta. Morta e sepolta. (rr. 5-8)

 


 


 


 


b) Suvvia Presicci, tenta di mettere fine all’incontro. (r. 9)

 


c) Non ne voglio sapere nulla, lo liquida papà facendogli segno di andarsene, lui e la gallina. (rr. 42-43)

 

L’emozione della lettura - volume A
L’emozione della lettura - volume A
Narrativa