a TU per TU con l’autrice
Leggere Elsa Morante è come subire gli effetti di un incantesimo: i suoi romanzi sono avvincenti, ricchi di personaggi tormentati, di vicende inattese, di ambientazioni suggestive. Libera e indipendente rispetto a gruppi e movimenti letterari, orgogliosa e diffidente come i gatti che ha sempre amato, come una maga o un’abile seduttrice dell’immaginazione, la Morante rapisce il lettore e lo trasporta in una dimensione di sogno, di evasione fantastica in cui la realtà si trasfigura, si deforma, si carica di significati favolosi e mitici. Avviene, così, che un’isoletta qualunque nel Mediterraneo possa diventare simbolo delle origini, che la banale vicenda di un indifeso bimbetto di umile estrazione riesca a rappresentare le eterne ingiustizie dei potenti ai danni degli oppressi e a denunciare gli scandali della Storia.
Leggere Elsa Morante, però, vuol dire soprattutto entrare in una prodigiosa stanza degli specchi: l’autrice fruga, con la sua parola, nei luoghi più oscuri e contraddittori dell’anima, mette in scena i tumulti incontrollabili del cuore, le aspirazioni più nobili e i desideri più vili, la solitudine e l’indifferenza che regnano nel nostro tempo. Ci mostra in tal modo stati d’animo e conflitti che anche noi viviamo: smaschera le pressioni sociali dietro le menzogne, addita l’ambivalenza dei sentimenti e delle ambizioni, rappresenta l’esaltazione romantica e le pulsioni irrefrenabili, spesso distruttive. Per questo, come tutti i classici, le sue opere si presentano ai lettori come un’eccezionale palestra dell’emotività e della fantasia: ci lasciano un ricco bottino di immagini e una nuova consapevolezza emotiva; ci danno un piacere che, insieme, ricrea e arricchisce.