Il tema: Mondi immaginari

Fin dai tempi più antichi, l’essere umano ha rappresentato mondi diversi da quello che può vedere e toccare. Sognare a occhi aperti, immaginare realtà alternative alla nostra: chi usa la fantasia non si abbandona a una sterile evasione dalla vita reale, ma coltiva un aspetto irrinunciabile della natura umana.

Fabbricare mondi accresce e stimola la conoscenza: molto probabilmente, senza quest’attività creativa l’evoluzione umana non sarebbe stata possibile. Alcuni studiosi addirittura credono che il tratto distintivo della specie Homo sapiens sia legato proprio al suo essere artigiano di mondi.

Dall’immaginazione al viaggio concreto il passo è breve: uomini e donne di qualunque tempo sono presi dal piacere di visitare i regni della fantasia, e a tale impulso rispondono arte, letteratura, religione e semplici fantasticherie. Il viaggio in dimensioni alternative è una molla per lo spirito, attiva la mente, rafforza le nostre capacità cognitive.

Il fascino dei mondi immaginari è strettamente collegato a quello per l’ignoto. Prima delle scoperte geografiche, infatti, la Terra era piena di zone inesplorate che stimolavano la più fervida creatività: terribili gorghi che risucchiano le navi, costruzioni misteriose piazzate al centro dei poli, raffinate civiltà sommerse negli oceani, mostri preistorici sopravvissuti in valli isolate e inaccessibili. Con la mappatura completa del pianeta, l’ignoto si sposta nello spazio profondo o in dimensioni parallele. La Terra diventa così un piccolo puntino alla deriva nell’universo.

Anche l’infinitamente piccolo stimola l’immaginario: gli uomini diventano come microbi che viaggiano negli organi del corpo; dentro il sassolino o la biglia che abbiamo in tasca si nascondono forse interi universi. L’immaginazione è instancabile e inesauribile, proprio come la realtà. I mondi immaginari – promettendo avventure ai confini del cosmo o minacciando tremende apocalissi – allargano i nostri orizzonti e ci spiegano che l’universo è sempre più grande del nostro piccolo mondo. In un geniale passaggio della Divina Commedia Dante, ormai salito in cima alle sfere celesti, contempla dall’alto la Terra, definendola l’«aiuola che ci fa tanto feroci», rendendoci egoisti e violenti contro il nostro prossimo. Guardare la Terra da un’altra prospettiva, per esempio dalle stelle, ci aiuta a comprendere meglio il rompicapo della vita.

Misteriosi pianeti, città aliene orbitanti nello spazio, regni incantati che ci catturano con la meraviglia e l’orrore. Viaggiando nel fantastico, oltre a divertirci, aumentiamo la nostra esperienza, arrivando meglio preparati alle sfide della realtà da affrontare senza mai perdere lo spirito d’avventura, né la sete bruciante di vedere lo spettacolo dell’universo.

L’emozione della lettura - volume A
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Narrativa