Il filo dell’arte - volume C

luppano numerose scuole. Nel VII secolo vengono realizzati i primi emaki. Si tratta di illustrazioni che assomigliano a fumetti: accanto alle persone disegnate sono presenti scritte che spiegano quello che i personaggi fanno o dicono. Gli emaki possono essere lunghi fino a 15 metri e spesso raccontano storie ambientate a corte. I pittori più conosciuti del Giappone sono Hokusai, che predilige i paesaggi, Haronobu, che raffigura spesso donne, Sharaku, famoso per i suoi ritratti, e Utamaro. La scultura non è molto diffusa ed è legata alla religione buddista. I soggetti più rappresentati nelle sculture sono infatti Buddha e i monaci. La bellezza femminile è particolarmente apprezzata dai pittori giapponesi che amano dipingere le linee curve, i colori forti e le decorazioni degli abiti delle cortigiane. W LA CERAMICA La ceramica giapponese è molto diversa da quella cinese, che è perfettamente rifinita. I prodotti giapponesi sono volutamente imperfetti, per provocare sensazioni tattili in chi li maneggia e trasmettere così la personalità di chi li ha creati. Molto importante è la ceramica per la cerimonia del tè: si chiama Raku ed è realizzata a mano. Ichino Kichizaemon, Ciotola per il tè, periodo Edo, XVII secolo, ceramica Raku nera. Tokyo, Collezione Hatakeyama. Cortigiana con dame di compagnia, 1750 ca., carta. Londra, Victoria and Albert Museum. T I PITTORI I soggetti più amati nella pittura giapponese sono quelli tratti dalla realtà di tutti i giorni. Si prediligono scene di vita quotidiana, ma anche i paesaggi e le donne sono molto raffigurati. La pittura rispecchia lo stile sobrio tipico della filosofia zen: il significato del dipinto si coglie grazie all intuito, stimolato da piccoli suggerimenti anziché da riferimenti dettagliati. Hokusai, La grande onda presso la costa di Kanagawa, 1830-1832 ca., xilografia policroma. New York, Metropolitan Museum.

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