5.2 L’ETÀ AUREA DELL’IMPERO

Laboratorio DELLE FONTI 

LE IMMAGINI

La villa Adriana e lo sfarzo imperiale

Alla figura dell’imperatore Adriano è legata la sontuosa residenza che egli fece costruire a Tivoli, a circa trenta chilometri da Roma, sui terreni che appartenevano a sua moglie, discendente da una famiglia della nobiltà italica.
La residenza era collegata alla capitale attraverso due strade, la via Tiburtina Valeria e la via Prenestina, e poteva essere raggiunta anche via acqua, attraverso il fiume Aniene.
Per giungervi da Roma occorreva una giornata di viaggio.
La villa Adriana, dichiarata Patrimonio dell’umanità dall’Unesco nel 1999, fu realizzata tra il 118 e il 138 d.C., anno della morte dell’imperatore, secondo un impianto unitario che aveva lo scopo di riprodurre all’interno della residenza i luoghi più celebri dei territori dell’impero.
La villa era inoltre dotata di un efficiente impianto fognario e di una fitta rete di canalizzazioni, alimentate dall’acqua di quattro antichi acquedotti che passavano nelle vicinanze.

La villa imperiale di Tivoli

Prima metà del II secolo d.C.
Area archeologica di villa Adriana, Tivoli, provincia di Roma (immagini 1-3).

L’IMPERO IN UNA VILLA 

Gli ambienti interni alla villa si ispiravano soprattutto ai paesaggi delle province orientali, alle quali Adriano, grande ammiratore della cultura greca, si sentiva molto legato. Poco distante dal Palazzo imperiale, che occupava la zona centrale della residenza, si estendeva la Valle di Tempe, che imitava l’omonima zona della Tessaglia, nel Nord della Grecia, ricoperta di boschi; un ninfeo riproduceva il tempio di Venere di Cnido, sulle coste sudorientali dell’Anatolia.
Dalla parte opposta si apriva una vasta piazza circondata da colonnati ispirati alla stoà Pecìle, il “portico variopinto” del centro di Atene, al cui interno si estendeva un ampio specchio d’acqua. Passando accanto alle Piccole e alle Grandi Terme si raggiungeva il Canopo, imitazione del canale che collegava l’omonima città egizia ad Alessandria: esso era composto da una grande vasca, circondata da raffinati colonnati e da splendide statue. Alcune di queste erano copie di capolavori della scultura ellenica, come le quattro Cariatidi che ancora oggi ornano l’Eretteo sull’acropoli di Atene.

  • Confronta la Villa Adriana con la Domus aurea di Nerone (p. 28); perché, secondo te, gli imperatori investivano tante risorse nella costruzione della loro residenza?
  • Le statue visibili nell’immagine 3 a quale modello si ispirano? Perché?

Il nuovo Storia&Geo - volume 2
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Da Roma imperiale all’anno Mille