L’abbondanza di cereali e il ruolo dei magazzini

2.3 L’EGITTO DEI FARAONI

L’abbondanza di cereali e il ruolo dei magazzini

Come tutti i prodotti deperibili, i cereali che non venivano consumati immediatamente per l’alimentazione dovevano essere conservati in luoghi adatti, i magazzini, al riparo soprattutto dall’umidità e dai roditori. Queste riserve alimentari garantivano la disponibilità di cibo anche durante le stagioni in cui i campi erano improduttivi; risultavano inoltre fondamentali per prevenire carestie dovute, per esempio, a condizioni atmosferiche e climatiche sfavorevoli, che potevano ridurre temporaneamente la quantità di acqua dei fiumi limitando, di conseguenza, la produttività dei terreni.

La crescita della popolazione

L’abbondanza di cerea­li comportava una serie di conseguenze positive che, in una sorta di circolo virtuoso, favorivano a loro volta l’aumento della produzione agricola. La maggiore quantità di cibo permetteva di nutrire meglio la popolazione: mangiando cibi più sostanziosi e in quantità maggiori, ci si ammalava meno frequentemente e si viveva più a lungo. Inoltre, l’aumento della popolazione dovuto alle nuove nascite non era frenato dalla mancanza di risorse alimentari. In virtù di questi elementi, la popolazione egizia conobbe un notevole sviluppo demografico. L’incremento demografico si traduceva poi in una maggiore disponibilità di lavoratori per le opere idrauliche e per la coltivazione dei campi. Grazie a questa abbondanza di manodopera in pochi decenni la produzione di cereali e di conseguenza le scorte nei magazzini erano destinate ad aumentare ulteriormente.

Mercanti e pastori 

Non tutti i cereali immagazzinati venivano però consumati per l’alimentazione. Le eccedenze alimentari erano utilizzate come forma di pagamento per gli artigiani in cambio dei beni da loro prodotti, come attrezzi agricoli o armi, oppure potevano essere scambiate con merci di cui vi era scarsità. Per esempio, alcune materie prime come legname e metalli, necessarie alla realizzazione di utensili impiegati nelle attività quotidiane, erano difficilmente reperibili. L’approvvigionamento di questi beni avveniva quindi per via commerciale, attraverso i contatti con le comunità nomadi.
D’altra parte, i popoli nomadi vivevano di un’economia per lo più fondata sulla pastorizia e tra i cibi da loro più ricercati vi erano proprio i cereali, che potevano ottenere dalle comunità stanziali. In virtù del loro elevato valore alimentare, i cereali erano considerati molto preziosi e garantivano scambi favorevoli a chi li possedeva: attraverso le attività commerciali, quindi, gli Egizi si arricchirono notevolmente.

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I commerci di lunga distanza 

Tra il IV e il II millennio a.C. i rapporti commerciali tra le comunità sedentarie e i popoli nomadi che vivevano ai loro confini divennero sempre più frequenti e proficui. I villaggi si trasformarono in ricche e potenti città mercantili, che allargarono gli scambi ben al di là dei loro territori. Nella loro espansione, i mercanti del Vicino Oriente si spinsero fino al mar Mediterraneo da una parte e all’oceano Indiano dall’altra, dando vita a commerci di lunga distanza. Oltre ai trasporti via fiume e via terra, iniziarono così anche i viaggi per mare, che avrebbero svolto un ruolo fondamentale nella storia dell’umanità dei secoli seguenti ( CARTA). Grazie ai commerci di lunga distanza, i mercanti si procuravano i beni assenti nei loro territori ed estendevano la loro influenza commerciale su vasti spazi. Anche se non portò a un vero e proprio dominio territoriale, poiché le popolazioni con cui entravano in contatto rimasero politicamente indipendenti, la forza commerciale egizia favorì di fatto una supremazia di questa civiltà sulle regioni che i suoi mercanti raggiunsero.

Le razzie dei popoli nomadi 

I rapporti con le popolazioni nomadi non erano sempre pacifici e basati sullo scambio commerciale. Accadeva che le ricche città subissero scorribande e razzie da parte delle popolazioni nomadi. Finché le civiltà fluviali furono in grado di mantenere la propria supremazia economica e territoriale, queste brevi invasioni vennero facilmente respinte. Quando però entrarono in crisi, in seguito a periodi di carestia o perché le risorse del territorio non erano più sufficienti a sfamare la popolazione in continuo aumento, i popoli nomadi infittirono le scorrerie, fino a imporre il loro dominio. 

GUIDA ALLO STUDIO

  • Su quali risorse si basava la ricchezza delle civiltà fluviali?
  • Dove venivano conservati i cereali? Perché?
  • Quali conseguenze demografiche derivarono dall’abbondanza di cibo? 
  •  Quali relazioni si stabilirono con i popoli nomadi?

Il nuovo Storia&Geo - volume 1
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Dalla preistoria alla crisi di Roma repubblicana