2.1 MESOPOTAMIA, DALLE CITTÀ AGLI IMPERI 

CITTADINANZA & COSTITUZIONE

Dalla legge scritta alla Costituzione

Art. 21 ”Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure“

Il passaggio da norme di comportamento orali a leggi scritte è stato fondamentale nella storia dei popoli. Da una parte, risponde all’esigenza di consolidare l’assetto politico e il governo di un re o di una casta: mettere per iscritto le leggi, in modo che tutto il popolo possa conoscerle, è un modo per fortificare il proprio dominio. Dall’altra, scrivere un codice è anche un atto volontario con cui si vuole raccogliere in un unico testo coe­rente tutte quelle norme che devono regolare la vita di una comunità; questo significa far diventare le leggi un patrimonio comune, a cui tutta la popolazione deve rifarsi per convivere pacificamente. Fin dall’antichità, dopo l’invenzione della scrittura, molte civiltà hanno prodotto codici per organizzare la convivenza civile e rinforzare il proprio potere sul territorio.
Uno dei più antichi e noti è il codice di Hammurabi, il quale, come spesso è avvenuto in epoca antica, sottolinea che le sue leggi, così come il potere del re, hanno origine divina; sul bassorilievo infatti campeggia la figura di Shamash, dio della giustizia, che detta ad Hammurabi le leggi perché governi il suo popolo. In realtà, quella di Hammurabi non è la prima raccolta di leggi scritte giunte fino a noi. Gli scavi archeologici hanno riportato alla luce alcuni codici e decreti più antichi: il codice sumero Ur-Nammu ne è un esempio, anche se si tratta di testi frammentari e sparsi, che niente hanno a che fare con l’organicità del codice di Hammurabi. Inoltre il codice era quasi sicuramente “esposto” in pubblico e ne esistevano varie copie poste in luoghi significativi. Si trattava quindi di una sorta di “pubblicazione” ante litteram, perché tutti gli abitanti delle città più importanti potessero prenderne visione.
Un fondamentale passo in avanti verrà compiuto nelle póleis greche. Qui le leggi che regolano la vita comunitaria e la giustizia hanno origine dalle consuetudini e servono a moderare i contrasti sociali interni alle città. È la stessa spinta che porterà successivamente alla redazione delle Dodici tavole (451-450 a.C.), la prima legislazione scritta del mondo romano. Nella prima età repubblicana, dopo la cacciata dei Tarquini, Roma diviene una potenza autonoma al cui interno si fanno sempre più forti i contrasti tra patrizi e plebei. Ma qual è, in sostanza, il vero mutamento? La legislazione scritta diviene uno strumento di giustizia nelle mani di tutti, anche e soprattutto dei plebei; essa cioè risponde alla loro esigenza di poter avere leggi più eque e, soprattutto, di poterle conoscere per far valere i propri diritti. Le tavole in bronzo vengono infatti esposte nel foro perché chiunque possa leggerle. Pur non essendo giunto a noi il testo integrale, le Dodici tavole ebbero un’enorme influenza sulla giurisprudenza latina successiva, fino alla stesura del Corpus iuris civilis, la monumentale opera voluta e promulgata da Giustiniano I nel 533, che raccolse gli elementi più significativi della giurisprudenza romana, ed è alla base del diritto e di molte costituzioni di epoca moderna.
L’idea che l’insieme delle leggi possa essere patrimonio di un popolo trova un vasto sviluppo dal periodo illuminista in poi. È così che nascono, dal Settecento, le moderne costituzioni. La Costituzione è infatti un testo che rappresenta la volontà di un popolo e nel quale il popolo stesso si riconosce, utile alla convivenza civile e d’ispirazione per scrivere tutte le altre leggi. La Costituzione Italiana espone in maniera semplice e chiara i diritti e i doveri dei cittadini, oltre che l’organizzazione dello Stato, perché si rivolge direttamente ai cittadini, in quanto legge fondamentale dello Stato. 

  • Qual è l’invenzione fondamentale che ha determinato l’introduzione di codici scritti di leggi?
  • Perché è così importante che le leggi siano scritte?
  • Perché la presenza di leggi scritte può essere un vantaggio per le classi più umili, che non detengono il potere?
  • Che cosa si intende per Costituzione?

Il nuovo Storia&Geo - volume 1
Il nuovo Storia&Geo - volume 1
Dalla preistoria alla crisi di Roma repubblicana