1.1 DAL PALEOLITICO AL NEOLITICO

CITTADINANZA & COSTITUZIONE

Il darwinismo sociale e le teorie sulla razza

Art. 3 ”Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali“

L’importanza delle teorie evoluzionistiche, elaborate nel corso dell’Ottocento e formulate compiutamente da Charles Darwin nella sua opera più celebre, L’origine delle specie (1859), non si limitò al campo della biologia e delle scienze naturali. Anche le scienze sociali e il pensiero filosofico del tempo furono profondamente influenzati dalla concezione evoluzionistica, ritenuta in grado di spiegare anche le trasformazioni delle società umane.
Nell’ultimo quarto del XIX secolo, l’Europa conobbe una fase di eccezionale sviluppo economico: la produzione industriale crebbe notevolmente, mentre l’espansione coloniale portò all’apertura di nuovi mercati e all’estensione dei commerci. In virtù di questi successi, la società europea percepì se stessa come in continua ascesa, in una corsa verso il progresso che si pensò potesse continuare per un periodo indefinito.
Alcune correnti di pensiero elaborarono così un’analogia tra l’evoluzione della natura e i cambiamenti delle società umane: come la natura – che sembrava procedere sempre verso il meglio, dalla semplicità dei primi organismi alla complessità delle specie più evolute, dalla scimmia all’uomo –, le società umane vennero considerate “organismi viventi” più o meno progrediti in base al loro grado di sviluppo economico e culturale. Il progresso divenne il metro con cui giudicare le culture umane di ogni epoca, classificate in base al loro stadio di sviluppo: da quello più alto, raggiunto dalla società europea del tempo, agli stadi inferiori, propri delle società “primitive”.
Inoltre, i principi della selezione naturale e della competizione per la sopravvivenza furono estesi allo studio dei rapporti tra gli individui. Secondo il “darwinismo sociale” – come fu chiamato questo modo di interpretare i rapporti sociali – l’esclusione dei poveri e degli emarginati dai benefici del progresso economico e sociale non era frutto di un’ingiustizia, ma un fatto naturale e inevitabile, risultato di una selezione naturale attuata in ambito “sociale”.
Queste interpretazioni delle teorie evoluzionistiche – molto lontane dal pensiero originario di Darwin – da una parte divennero la giustificazione delle disuguaglianze sociali, in rapida crescita in una società europea che, accanto allo sviluppo dell’industria, conosceva anche il peggioramento delle condizioni di vita degli strati più poveri della popolazione, dall’altra furono la base teorica per l’affermazione di una presunta supremazia biologica degli europei sui popoli considerati inferiori. Fu la nascita della moderna ideologia delle razze, che avrebbe trovato terreno fertile nelle dittature del Novecento, e in particolare nel nazismo, responsabile dello sterminio di milioni di persone in nome della superiorità della razza ariana.
Oggi sappiamo che tra gli esseri umani non esiste alcuna “differenza biologica”. La ricerca scientifica e lo studio del Dna hanno dimostrato che apparteniamo tutti alla stessa specie, Homo sapiens, e che le differenze genetiche tra individui sono irrilevanti.
Inoltre, si è in gran parte affermata l’idea che il grado di sviluppo delle civiltà non possa essere misurato soltanto in base al livello tecnologico da essa raggiunto. Nell’epoca della globalizzazione, in cui la contaminazione tra popoli e civiltà è un dato di fatto quotidiano, le differenze culturali sono anzi una ricchezza da valorizzare.
La Costituzione Italiana, nei suoi principi fondamentali, rigetta ogni forma di razzismo e di discriminazione, affermando in modo chiaro il principio di uguaglianza (art. 3). Ma non solo; contro ogni idea di “darwinismo sociale”, attribuisce allo Stato il compito di rendere questa uguaglianza “vera”: «È compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l’eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana […]». 

  • Che cosa si intende per “darwinismo sociale”?
  • Quali comportamenti e ideologie derivano dall’applicazione della teoria della selezione naturale alle società umane?
  • In che modo i moderni studi sul Dna hanno dimostrato l’infondatezza delle ideologie razziste? 
  • Che cosa prevede le Costituzione italiana contro ogni forma di razzismo? 

Il nuovo Storia&Geo - volume 1
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Dalla preistoria alla crisi di Roma repubblicana