Cultura, religione, arti e tecniche

4.1 L’ITALIA PREROMANA

Cultura, religione, arti e tecniche

La supremazia dell’aristocrazia mercantile nella civiltà etrusca è rintracciabile anche nelle sue manifestazioni culturali e artistiche, espressione delle classi ricche e influenti.

Lingua e alfabeto 

In seguito agli intensi scambi commerciali stabiliti con le colonie della Magna Grecia, gli Etruschi assorbirono molti aspetti della cultura greca, a partire dalla scrittura. La lingua etrusca era scritta in un alfabeto derivato da quello della colonia greca di Cuma, in Campania ( TABELLA). La sua diffusione, determinante per lo sviluppo culturale della civiltà etrusca, fu anche uno strumento fondamentale per l’incremento delle attività mercantili. La parentela con l’alfabeto greco ha permesso di decifrare la scrittura etrusca. Rimane invece in gran parte oscuro il significato delle parole, per la mancanza di testi bilingui e per la scarsità di fonti scritte, limitate alle iscrizioni riportate sulle tombe.
L’uso della scrittura era appannaggio dei membri dell’aristocrazia, che in questo modo si tramandavano i rituali sacri e le tecniche di interpretazione dei responsi divini, gelosamente custodite dalla casta sacerdotale: anche per questo essi godevano di grande prestigio e autorità nella società etrusca.

Dèi e divinazione 

La religione degli Etruschi era politeistica. Nella loro concezione religiosa, il mondo degli dèi era misterioso, difficile da comprendere e, in generale, ostile agli esseri umani. I loro dèi erano affini a quelli greci, e corrispondono anche, in gran parte, alle divinità delle popolazioni latine ( TABELLA). Alcune divinità erano invece originarie dell’Etruria, come Voltumna, dio della fertilità e protettore della dodecapoli; secondo alcune interpretazioni, tuttavia, con questo nome era in realtà indicata solo una delle varie identità di Tinia, il padre degli dèi etruschi, corrispondente allo Zeus greco.
In ambito religioso avevano grande rilievo gli arùspici, gli indovini considerati in grado di prevedere il futuro attraverso tecniche di divinazione. L’osservazione dei fulmini, del volo degli uccelli e delle viscere degli animali, interpretati come segni ed espressioni della volontà divina. Come accadeva nel mondo greco con gli oracoli, la consultazione degli dèi da parte degli aruspici aveva lo scopo di assicurarsi la protezione divina prima di intraprendere importanti iniziative politiche, militari o commerciali.
Tra i reperti archeologici etruschi è stato ritrovato un manufatto artigianale in bronzo che riproduce il fegato di una pecora. La sua superficie, suddivisa in settori, corrispondeva a diverse zone della volta celeste, associate ai nomi delle principali divinità: si trattava di una sorta di prontuario ad uso degli aruspici. Nel corso del tempo, queste tecniche di divinazione praticate dagli indovini ebbero conseguenze anche nell’ambito delle conoscenze mediche. L’osservazione degli intestini degli animali rese infatti gli Etruschi esperti anche nella cura delle malattie: essi conoscevano l’anatomia e la conformazione degli organi interni e usavano le piante medicinali a scopo curativo.

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La cultura urbana degli Etruschi 

Il progresso artistico e tecnologico della civiltà etrusca è testimoniato dalla raffinatezza dell’artigianato orafo e dalle opere architettoniche. Furono gli architetti etruschi a inventare l’arco a tutto sesto ( DOSSIER), che i Greci non avevano mai utilizzato e che sarebbe stato ereditato dai Romani. La scelta dei siti urbani e la struttura delle città dimostrano l’elevato livello delle conoscenze etrusche nell’edilizia e nell’ingegneria civili.
La fondazione degli insediamenti seguiva un rituale sacro, diffuso anche tra altri popoli dell’Italia centrale: dopo che gli aruspici avevano interrogato gli dèi per avere conferma dell’adeguatezza del luogo in cui si intendeva edificare la città, un aratro trainato da buoi bianchi tracciava un solco, che sarebbe diventato il fossato intorno alle mura. Le città sorgevano in luoghi elevati e in aree ricche di risorse naturali, come corsi d’acqua, terre fertili o miniere di ferro. Protette da mura, esse erano dotate di acquedotti e fognature; le strade principali erano lastricate e spesso formavano una pianta regolare, con incroci ad angolo retto per permettere i rapidi movimenti dei soldati. Le case e i templi erano costruiti in legno e mattoni, con arredi in vimini o in legno. La struttura delle abitazioni ci è nota attraverso le raffigurazioni praticate sulle urne cinerarie in cui venivano conservate le ceneri dei defunti nelle tombe. Nei campi che circondavano la città, e che ricadevano sotto il suo controllo, le proprietà terriere erano delimitate da colonne di pietra, i cippi: per evitare che venissero spostati, e che qualcuno si appropriasse di terreni altrui, i cippi furono considerati sacri e inviolabili, pena lo scatenarsi dell’ira divina.

GUIDA ALLO STUDIO

  • Da quale alfabeto deriva quello etrusco?
  • Che ruolo ricoprivano gli aruspici? Perché era importante la consultazione degli dèi? 
  • Quali erano gli dèi principali della religione etrusca?
    Quali civiltà condividono le stesse divinità?
  • Quali caratteristiche urbanistiche avevano le città etrusche (sito, pianta, infrastrutture)?

Il nuovo Storia&Geo - volume 1
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