Leggi il testo, osserva l’immagine e rispondi alle domande.
L’opera appartiene al periodo successivo al soggiorno di Van Gogh ad Arles, caratterizzato dall’emergere di un profondo disagio. Nel marzo del 1889 l’artista entra volontariamente in un ospedale psichiatrico, dove rimane per circa un anno. Questa è una delle sue ultime opere, tutte accomunate da un’estrema energia che trasporta l’osservatore in un mondo fantastico, dove gli oggetti perdono la loro forma consueta per diventare luce e colore. Un soggetto tradizionale come un paesaggio è rappresentato da Van Gogh in modo assolutamente originale, soprattutto per quanto riguarda la tecnica pittorica e la scelta dei colori.
- Che cosa vedi in primo piano sulla destra?
- Gli edifici hanno tutti le stesse dimensioni?
- Quale architettura si sviluppa più in verticale?
- Come si presentano le finestre?
Sulla sinistra, sempre in primo piano, c’è un gruppo di cipressi che Van Gogh trasforma in figure somiglianti a lingue di fuoco, ondeggianti e fluttuanti come se fossero agitate e piegate da una forza interna. Proseguendo, in secondo piano, troviamo alberi e colline che più si allontanano più diventano scuri.
- Da cosa sono contornati tutti gli elementi del paesaggio? A quale scopo, secondo te?
Il cielo sembra attraversato da vortici di luce che emettono onde luminose, evocando una dimensione fantastica.
- Che cosa compare inoltre nel cielo?
- Quale forma assumono questi vortici?
- Che cosa ricordano?
Il pittore osserva e restituisce sulla tela una visione personale della realtà, trasfigurata attraverso l’uso di colori diversi da quelli naturali, ma anche grazie a pennellate materiche, cariche: ripetute e ripassate ossessivamente, queste delineano le figure in maniera essenziale, quasi stilizzata. L’opera risulta così vibrante e dinamica: sembra quasi di percepire il vento che attraversa e muove gli alberi e il firmamento.
- Quale andamento hanno le pennellate?