IL SETTECENTO

        VISITA GUIDATA >> analisi d’opera

Antonio Canova

Amore e Psiche

LA STORIA

Amore e Psiche è un gruppo scultoreo commissionato a Canova dal colonnello inglese John Campbell nel 1787 e terminato nel 1793. L’opera, una delle più conosciute e amate dello scultore, non fu mai collocata nella villa del colonnello in Inghilterra in quanto, data la complessità della forma, si presentarono insormontabili problemi di trasporto e fu acquistata da un altro collezionista.

IL SOGGETTO

Canova trae ispirazione dalla favola di Amore e Psiche, narrata nell’Asino d’oro di Apuleio. Nella favola si raccontano le intricate vicende della storia d’amore tra il dio Amore e la bellissima Psiche, tanto bella da suscitare la gelosia di Venere, madre di Amore, che la sottopone a una serie di durissime prove per potersi nuovamente congiungere all’amato.
Canova sceglie di rappresentare l’ultima parte della favola, quando finalmente i due amanti si ritrovano, e coglie proprio l’istante dello scambio degli sguardi che precede il bacio.

L’opera racconta


1

Psiche è stesa su una roccia spigolosa dalla forma pressappoco ellittica ed è coperta solo in minima parte da un panneggio che ricade morbidamente sulla roccia stessa. Le braccia sono sollevate sopra la testa e le mani poggiano sulla nuca di Amore: per questo il busto ruota quasi completamente verso la figura maschile, mentre il capo è chinato all’indietro. Lo sguardo comunica tutta la dolcezza e l’emozione del momento.

2

Amore, anch’esso nudo, con il viso sopra quello di Psiche a incrociare gli sguardi, abbraccia l’amata con il braccio sinistro, mentre con il destro le solleva il capo. Egli è appena arrivato in volo: il ginocchio sinistro è poggiato sulla roccia, la gamba destra è ancora distesa e le ali sono spiegate.

3

L’intreccio complesso dei corpi e il movimento circolare delle braccia guida l’attenzione sullo scambio di sguardi. La composizione è inoltre caratterizzata da due archi che si incrociano: il primo parte dal piede destro di Amore e termina nella sua ala sinistra, mentre il secondo ha origine nel piede destro di Psiche e finisce nell’ala destra di Amore. La scultura è pensata per esser osservata da prospettive differenti: da qualunque punto di vista la si guardi, sembra sempre di godere della visione principale.

 

La perfezione della resa anatomica e la maestria con la quale Canova lavora il marmo e cura in maniera straordinaria i dettagli fanno sembrare i due giovani vivi e reali: basta osservare il modo in cui viene realizzato il piumaggio delle ali o i capelli dei due giovani, o la resa della morbidezza dei loro corpi. La loro bellezza è universale, in grado di competere con quella delle sculture dell’antichità classica.

Il filo dell’arte - volume B
Il filo dell’arte - volume B
Dalla Preistoria ai nostri giorni