Le prime città e le ziqqurat

LE CIVILTÀ FLUVIALI

Le prime città e le ziqqurat

Il passaggio dai villaggi alle città avviene in Mesopotamia grazie al grande sviluppo dell’agricoltura. L’abbondanza dei prodotti alimentari consente infatti a una parte della popolazione di non occuparsi direttamente della coltivazione dei campi, dell’allevamento o della caccia, e di dedicarsi ad altre attività, come il commercio o l’artigianato. Questo, insieme all’aumento della popolazione, porta a ingrandire i centri abitati e a dotarli delle strutture necessarie per soddisfare i nuovi bisogni.

Un’architettura in mattoni

La Mesopotamia è un territorio povero di legname e di cave di pietra. L’unica materia prima abbondante sulle rive dei fiumi è l’argilla, che – impastata con paglia, compressa in stampi ed essiccata al sole o cotta in fornaci – viene usata per fabbricare mattoni.
Questi costituiscono il materiale principale di molti degli edifici mesopotamici, dalle abitazioni più semplici ai palazzi reali – che divengono nel tempo sempre più grandiosi per esaltare il prestigio dei sovrani – fino alle imponenti ziqqurat, i templi tipici di tutte le religioni mesopotamiche.

Le piramidi a gradoni

La ziqqurat (1) ha la forma di una piramide tronca (senza vertice) a gradoni, cioè con piani sovrapposti (terrazze): questi possono essere da tre a sette e si allargano a mano a mano che si scende dall’alto verso il basso.
La ziqqurat ha diverse funzioni: viene utilizzata come abitazione per i sacerdoti, come magazzino agricolo e come osservatorio astronomico.
Nel luogo dove sorgeva l’antica città di Ur (nell’attuale Iraq) si trovano ancora oggi i resti di una grande ziqqurat (2) dedicata a Nanna, dio della Luna: fu costruita dai Sumeri verso il 2100 a.C. in mattoni di argilla e in origine era alta 26 metri.

Il filo dell’arte - volume B
Il filo dell’arte - volume B
Dalla Preistoria ai nostri giorni