OCEANIA

GEOSTORIA

Le storie parallele di aborigeni e maori

Aborigeni e maori, rispettivamente i nativi dell’Australia e della Nuova Zelanda, sono due popolazioni diverse, ma hanno vissuto storie simili da quando le loro terre sono state colonizzate dagli europei, tra la fine del XVIII e l’inizio del XIX secolo.
Gli aborigeni australiani discendono da una popolazione giunta in Australia in tempi antichissimi, almeno 50.000 anni fa. Sono neri di carnagione, anche se non hanno parentela genetica con i neri africani, e prima dell’arrivo degli europei hanno vissuto per millenni un’esistenza immutabile, tramandandosi una cultura ricca e complessa, fatta di innumerevoli storie e miti.
I maori sono invece una popolazione di origine polinesiana giunta in Nuova Zelanda in tempi molto più recenti, intorno al 1300, grazie alla grande abilità nel costruire imbarcazioni, con le quali si spingevano in mare aperto anche per migliaia di chilometri in cerca di nuove terre. Hanno aspetto fisico e cultura simili a quelli dei loro “parenti” ancora presenti sulle isole della Polinesia e della Melanesia.
All’arrivo degli europei, aborigeni e maori furono dapprima blanditi come “buoni selvaggi”, poi combattuti, spinti a stabilirsi in terre sempre più povere e lontane, infine emarginati ed esclusi dalla società dei bianchi, oppure ammessi soltanto come servi o braccianti nelle piantagioni. Intere tribù furono decimate dalle malattie portate dai colonizzatori e molti furono “civilizzati” con la forza, costretti a convertirsi al Cristianesimo e a portare vestiti di foggia europea. Una ferita ancora aperta nella società australiana è il fenomeno delle “generazioni rubate” (stolen generations): si stima che tra il 1910 e il 1970 oltre 20.000 bambini di “razza mista”, nati cioè da un genitore aborigeno e da uno di origine europea, furono sottratti alla famiglia dalle autorità australiane, con il pretesto che nel loro contesto di origine non sarebbero stati cresciuti “propriamente”, e trasferiti in istituti. Solo nel 2008 il Primo Ministro australiano si è pubblicamente scusato con le comunità aborigene, a nome di tutta la nazione, per le “generazioni rubate”.
L’emarginazione di aborigeni e maori durante l’epoca coloniale pesa tuttora sui loro discendenti, ed è responsabile dei loro attuali problemi sociali: un livello socio-economico mediamente inferiore a quello dei bianchi e una condizione di emarginazione che si manifesta anche con un elevato tasso di criminalità e di dipendenza da alcol e droghe. Negli ultimi decenni i Governi di Australia e Nuova Zelanda hanno cercato di integrare aborigeni e maori nella società, e allo stesso tempo di preservarne cultura e tradizioni.
Entrambe le popolazioni hanno ora una rappresentanza politica nei Parlamenti nazionali e locali; a gruppi di maori e aborigeni sono stati concessi i diritti di gestione e sfruttamento di una parte delle loro antiche terre.
I due Governi hanno inoltre disposto sovvenzionamenti alle comunità indigene e prestiti a fondo perduto per finanziare imprese e attività commerciali gestite dai nativi. Queste iniziative stanno finalmente portando alla nascita di una classe media maori e aborigena.

Geoblog - volume 3
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