EUROPA – REGIONE SARMATICA

GEOSTORIA

C’era una volta l’Unione Sovietica

Fondata nel 1922 e dissoltasi nel 1991, l’Unione Sovietica fu una delle due superpotenze mondiali.
L’altra erano gli Stati Uniti, e fra le due ebbe luogo uno scontro per la supremazia, la Guerra Fredda, che solo per poco non degenerò in una nuova guerra mondiale. Il nome completo dell’Unione Sovietica era Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche (URSS): era uno Stato immenso del quale facevano parte le attuali Russia, Ucraina, Bielorussia, Lituania, Lettonia, Estonia e Moldova, nella sua parte europea; Armenia, Azerbaigian, Georgia, Kazakistan, Kirghizistan, Tagikistan, Turkmenistan e Uzbekistan (oltre alla parte asiatica della Federazione Russa), nella parte asiatica.
L’economia era di tipo comunista e collettivista: la proprietà privata non esisteva e tutti i terreni, la case e i mezzi di produzione erano posseduti e gestiti dallo Stato, che assegnava un’abitazione, un lavoro e un salario a tutti i cittadini e provvedeva a fornire gratuitamente tutti i servizi, come l’istruzione e l’assistenza sanitaria. Gran parte della popolazione, però, viveva in condizioni di scarso benessere, quando non di vera e propria povertà: molti beni di prima necessità erano spesso difficili da trovare, e si formavano lunghe code ai negozi per acquistare i pochi articoli disponibili, mentre i prodotti esteri erano rari ed erano importati in quantità limitata.
Il potere politico era teoricamente in mano a tutti i cittadini lavoratori, che lo esercitavano tramite i consigli sindacali delle fabbriche e delle altre unità produttive, che in russo erano chiamati soviet (da cui l’aggettivo “sovietico”). In realtà l’URSS divenne uno Stato autoritario governato dai vertici del Partito Comunista Sovietico, il cui consiglio direttivo, il Politburo, coincideva di fatto con il Governo del Paese. Veniva attuata una fortissima restrizione della libertà personale: ogni forma di espressione del pensiero, dai discorsi pubblici alle opere letterarie, dalla musica all’arte, era controllata e censurata per evitare che andasse contro l’ideologia del Partito, e tutto ciò che veniva dall’estero era guardato con sospetto e spesso proibito perché considerato espressione dei “valori decadenti” dell’Occidente.
A vigilare sul comportamento e sulle opinioni dei cittadini c’era un imponente apparato di controllo e sicurezza, ai cui vertici c’era il potentissimo servizio segreto, il KGB (Comitato per la Sicurezza dello Stato). Le pene per chi trasgrediva le leggi andavano dalla semplice ammonizione alla pena di morte o alla deportazione nei “campi di rieducazione” della Siberia, i gulag, dove i prigionieri erano costretti ai lavori forzati in condizioni durissime.


Per approfondire: www.balcanicaucaso.org/aree/Russia/Nato-in-URSS-89802

Geoblog - volume 2
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L’Europa