Terre, mari, idee - volume 2

PERCORSO L’EUROPA

STATI D’EUROPA

La Polonia

La Polonia è uno Stato dell’Europa centrorientale. È bagnata a nord dal mar Baltico e confina a nord-est con il territorio russo di Kaliningrad e la Lituania, a est con la Bielorussia e l’Ucraina, a sud con la Slovacchia e la Repubblica Ceca, a ovest con la Germania.

Il territorio e il clima

Il territorio polacco è montuoso nella fascia meridionale, dove si innalzano la catena dei Sudeti, di origine antica, e quella più giovane e più elevata dei Carpazi occidentali. Di quest’ultima catena fa parte il massiccio più elevato del Paese, quello dei Monti Tatra, con la più alta vetta polacca, il monte Rysy (2499 m). La parte centrosettentrionale del territorio polacco è invece dominata da una vasta regione pianeggiante, attraversata da sud a nord dal più importante fiume polacco: la Vistola (1047 km di lunghezza); altro importante corso d’acqua è l’Oder (907 km di lunghezza), che segna a ovest la frontiera con la Germania. A nord si trova un’ampia zona collinare che si affaccia sul mar Baltico, con coste basse e sabbiose, spesso fronteggiate da lagune, come quella corrispondente alla foce della Vistola. La costa è inoltre caratterizzata da due grandi insenature: il golfo di Pomerania a ovest e il golfo di Danzica, dove si trova l’omonima e importante città portuale, a est. Nella parte nordorientale del Paese si trova la regione dei laghi della Masuria, che conta oltre 2000 specchi d’acqua, anche di grandi dimensioni. Il clima è continentale, con una forte escursione termica stagionale, che determina inverni molto freddi, con abbondanti precipitazioni nevose, ed estati calde e umide.

Le risorse economiche

La Polonia è tra i pochi Paesi europei a non aver risentito della grave crisi finanziaria mondiale iniziata nel 2008, e da diversi anni sta vivendo una costante crescita economica.
Il settore primario dà lavoro a una parte rilevante della popolazione: circa il 17%. L’agricoltura, benché sia produttiva e abbia a disposizione ampie terre coltivabili, non ha ancora sviluppato appieno le proprie potenzialità a causa della scarsa meccanizzazione. Si coltivano soprattutto alcuni tipi di cereali, in particolare segale e avena.
Notevole l’allevamento, specialmente di bovini e suini. La principale risorsa mineraria è il carbone, che alimenta numerose centrali elettriche, ma che porta con sé anche tutti i problemi legati all’inquinamento.
L’industria è in fase di grande espansione, grazie alle estese privatizzazioni e all’apertura nel Paese di numerosi stabilimenti di aziende estere, che hanno trasferito qui i propri impianti produttivi (fenomeno che, come abbiamo visto, è detto “delocalizzazione”) per approfittare dei bassi costi di retribuzione della manodopera. Sono particolarmente sviluppati i settori agroalimentare, meccanico e automobilistico.
Anche i servizi sono in corso di ammodernamento; in particolare sono in crescita il turismo e il settore finanziario.

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L’ordinamento politico

La Polonia è una repubblica parlamentare. Il potere legislativo è esercitato dal Parlamento bicamerale, formato dalla Camera bassa e dal Senato. Quello esecutivo è invece esercitato dal Governo presieduto dal Primo Ministro, il quale è nominato dal Presidente della Repubblica. Questi è il capo dello Stato e viene eletto direttamente dai cittadini per un mandato di cinque anni, rinnovabile una sola volta. Il territorio polacco è diviso amministrativamente in 16 voivodati, regioni dotate di un’ampia autonomia interna, a loro volta suddivisi in 379 contee. Entrata nell’orbita dell’Unione Sovietica alla fine della seconda guerra mondiale, la Polonia si è avvicinata all’Europa occidentale in seguito alla dissoluzione dell’Urss nel 1991, e nel 2004 è entrata a far parte dell’Unione europea insieme ad altri Stati un tempo appartenenti al blocco sovietico.

La popolazione e la società

La popolazione polacca si concentra in particolare nelle aree urbane attorno alla capitale Varsavia (1 708 000 abitanti), situata sul corso della Vistola, e nella regione industriale che comprende i centri di Katowice (308 000 abitanti) e Cracovia (759 000 abitanti); quest’ultima è stata a lungo la capitale del Paese e mantiene ancora oggi una certa preminenza culturale e morale. Altra importante città è Łódź (742 000 abitanti). In media, però, la densità della popolazione è piuttosto bassa, pari a 120 ab/ km2, e anche il tasso di urbanizzazione, circa il 60%, è inferiore alla media europea. La popolazione è molto omogenea dal punto di vista etnico: il 97% degli abitanti si dichiara polacco, mentre il numero di immigrati provenienti da altri Paesi è nettamente inferiore alla media europea.
La lingua ufficiale è il polacco, ma esistono anche minoranze linguistiche tedesche e ucraine, ben integrate nella società. La religione più diffusa, ancora largamente praticata dalla popolazione, è il cattolicesimo. Fino alla seconda guerra mondiale vivevano in Polonia oltre 3 milioni di ebrei, residenti nelle città o in villaggi rurali a maggioranza ebraica, chiamati shtetl. Gran parte degli ebrei polacchi è deceduta nei campi di sterminio nazisti durante il conflitto mondiale, mentre altri hanno trovato rifugio all’estero, in particolare negli Stati Uniti e in Israele.

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Da Roma imperiale all’anno Mille