I RIGIDI CONFINI STABILITI DA CARLO MAGNO
La fluidità geopolitica riscontrata durante il regno di Carlo Magno si conferma anche in questo periodo, di poco successivo.
L’impero carolingio si è diviso in aree dai confini apparentemente rigidi:
- i Pirenei, interamente inglobati nel territorio dei Franchi, ora segnano un limes, un confine che separa e protegge non solo due realtà politiche e linguistiche diverse, ma quasi due “mondi” culturali che entreranno in contatto assai lentamente;
- non costituiscono più un limes né il Reno né il Danubio, che anzi risultano pienamente inseriti nella dimensione politico-istituzionale;
- si consolida una tendenza che abbiamo già visto delinearsi nel rapporto con il Mediterraneo: il regno dei Franchi occidentali lo sfiora appena mentre lo ignora territorialmente quello dei Franchi orientali (corrispondente agli odierni territori di lingua germanofona). Solo quel che resta dell’impero, grazie all’assorbimento del regno longobardo, ancora vi si proietta ma in modo assai superficiale non avendo autorità né sull’Italia meridionale né sulle isole principali. Tra “Europa” e Mediterraneo si sta dunque aprendo un solco che renderà il periodo successivo ricco di intrecci culturali e politici: si creano stretti rapporti di vicinanza tra Lombardia, Provenza e Toscana, dove si svilupperanno vivaci commerci e straordinarie esperienze culturali e letterarie.