Unità 11 TRA ORIENTE E OCCIDENTE

I SAPERI FONDAMENTALI

LA SINTESI

 I LONGOBARDI

Poco dopo la morte di Giustiniano I l’impero bizantino entrò in crisi e perse gran parte dei suoi territori. L’Italia subì l’invasione dei Longobardi (568), una popolazione di origine germanica proveniente dalla Pannonia. Essi stabilirono un governo autoritario, distruggendo numerosi luoghi di culto cristiani.
Sotto il regno di Rotari, nel 643 i Longobardi si dotarono per la prima volta di un codice di leggi scritte (editto di Rotari).
Per consolidare il proprio potere politico, nel VII sec. i sovrani longobardi si riavvicinarono alla Chiesa e favorirono la conversione dei sudditi germanici dall’arianesimo al cattolicesimo.
Nell’VIII sec. i Franchi vinsero definitivamente i Longobardi e posero fine al loro regno in Italia.


 Asset ID: 15 (sto-audsin-i-longobardi140.mp3

 IL RUOLO DELLA CHIESA

L’instabilità politica e il vuoto di potere che caratterizzarono l’Occidente in questo periodo aumentarono l’autorità della Chiesa: papa Gregorio Magno, alla fine del VI sec., fu protagonista delle vicende politiche europee.
Intanto, nell’ambito del cristianesimo nascevano nuove forme di spiritualità come quelle praticate dagli eremiti in solitudine e dai monaci nei monasteri. Il più importante fu fondato nel 529 a Montecassino da san Benedetto.


 Asset ID: 16 (sto-audsin-il-ruolo-della-chiesa150.mp3

 IL VICINO ORIENTE

Nel VI e nel VII sec. l’economia del Vicino Oriente continuava ad avere una vitalità maggiore di quella dell’Europa continentale. Al centro dei collegamenti tra Oriente e Occidente si trovava la penisola arabica, il cui territorio, in prevalenza desertico, era adatto alla pastorizia nomade praticata dai beduini.
La costa sudoccidentale dell’Arabia, invece, presentava un clima umido e terre fertili, e i suoi abitanti si dedicavano all’agricoltura e al commercio, controllando le comunicazioni marittime e le piste carovaniere che conducevano verso l’Estremo Oriente.


 Asset ID: 17 (sto-audsin-il-vicino-oriente160.mp3

 L’ARABIA E LA NASCITA DELL’ISLAM

All’inizio del VII sec., la religione politeistica delle popolazioni arabe fu sostituita da un nuovo monoteismo, l’islam. Il suo fondatore, Maometto, cominciò la sua predicazione nel 610, dichiarandosi profeta dell’unico dio Allah; nel 622 fu costretto a fuggire a Medina (egira).
Riconquistata la Mecca nel 629, il numero dei seguaci di Maometto crebbe rapidamente, e la penisola arabica fu per la prima volta nella storia unificata sotto un’unica guida politica e religiosa. I precetti e le norme morali della nuova religione furono raccolti nel Corano, il testo sacro dei fedeli musulmani.
Dopo la morte di Maometto, tra il 632 e il 661 si succedettero quattro califfi. Tra il 661 e il 750 la dinastia degli Omayyadi conquistò il resto dell’Africa settentrionale e la Spagna, mentre a est estese i confini sino al fiume Indo. Il califfato omayyade finì nel 750 dopo una violenta rivolta provocata dai contrasti religiosi tra gli sciiti (che sostenevano i diretti discendenti del profeta) e i sunniti (secondo i quali la scelta del califfo doveva avvenire per elezione). La nuova dinastia abbaside, di origine persiana, spostò la capitale dell’impero islamico a Baghdad, in Mesopotamia. In questo periodo finì l’unità politica dei musulmani e nacquero califfati autonomi in Marocco, Tunisia, Siria ed Egitto; la Spagna restò sotto gli Omayyadi.
Gli Arabi diffusero importanti innovazioni tecnologiche e nuove idee filosofiche e scientifiche. Il loro apporto nel campo della matematica, della filosofia e della medicina fu così importante che gli storici parlano di un “rinascimento arabo”.
L’espansione islamica rallentò nell’VIII sec. In Oriente gli Arabi furono sconfitti da una coalizione di regni indiani e dall’impero cinese, in Europa dai Franchi e dai Bizantini.
Tra i regni indipendenti che si affermarono nel X sec., un notevole sviluppo fu raggiunto dall’impero samanide in Persia e dal califfato della dinastia fatimide in Tunisia. Si affermò anche una nuova popolazione originaria delle steppe dell’Asia centrale, i Turchi, che, dopo aver militato come mercenari nell’esercito degli Abbasidi, alla fine del X sec. diedero vita a varie entità politiche, tra le quali l’impero ghaznavide.


 Asset ID: 18 (sto-audsin-larabia-e-la-nascita-d170.mp3

 >> pagina 241 

 CRISI E RIPRESA DELL’IMPERO D’ORIENTE

Nonostante la riforma tematica di Eraclio, che migliorò la riscossione fiscale e rese più efficiente l’esercito, l’impero d’Oriente entrò in una fase di decadenza dopo la morte di Giustiniano. Nel VI e VII sec. l’impero bizantino dovette affrontare numerose guerre contro Persiani, Slavi, Bulgari e Arabi.
Tra l’VIII e il IX sec. fu poi sconvolto dalle guerre civili scatenate dall’iconoclastia, la lotta contro il culto delle immagini sacre, promossa dai sovrani di Costantinopoli. Tra il IX e il X sec., l’età dell’oro dell’impero d’Oriente, Bisanzio conobbe una rinascita economica e sociale. La dinastia macedone riconquistò numerosi territori dell’Italia meridionale e le principali isole del Mediterraneo, occupati dagli Arabi, e sottomise l’impero bulgaro nei Balcani.


 Asset ID: 19 (sto-audsin-crisi-e-ripresa-dellim180.mp3

LA MAPPA

Terre, mari, idee - volume 2
Terre, mari, idee - volume 2
Da Roma imperiale all’anno Mille