Unità 11 TRA ORIENTE E OCCIDENTE >> Capitolo 30 – La civiltà araba

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IL CALIFFATO ABBASIDE

LA RAPIDA FRAMMENTAZIONE DELL’IMPERO

A breve distanza dal momento della massima espansione, l’impero islamico manifesta segni di frammentazione: il califfato degli Omayyadi perde il controllo sul territorio delle tribù berbere, mentre quello sulla restante parte dell’Africa settentrionale passa ai califfati minori.
Anche in Spagna però gli Omayyadi perdono il controllo su una parte strategica del territorio (in particolare la Catalunya, ai confini con il regno dei Franchi).
Sul versante orientale si è imposta la nuova dinastia sunnita degli Abbasidi. Il territorio su cui si estende il dominio del califfato abbaside corrisponde in larga misura all’area che le conquiste di Alessandro Magno avevano condotto sotto l’influenza della cultura ellenistica, che sembra in qualche misura persistere ancora, come dimostra, per esempio, l’ampia rete di città (da Gerusalemme a Kabul, passando per Baghdad, nuova capitale) e di strade di collegamento, sulle quali viaggiano la via della seta e la via delle spezie (Samarcanda, Isfahan, Aleppo sono città di scambi commerciali vivaci, mentre Mossul, l’antica Ninive degli Assiri, è centro militare fortificato). La dinastia abbaside (750-833) raggiunge la massima potenza tra il 790 e l’833, per poi smembrarsi rapidamente in diversi califfati. Con la perdita di Egitto e Libia (passate ai Tulunidi, dinastia turca) l’impero inizia la fase di declino: prima di essere soppiantato dalla dinastia fatimide, il suo controllo territoriale si restringe inizialmente al solo Iraq e poi alla sola Baghdad.

PER FISSARE I CONCETTI
  • Quali importanti territori perde l’impero? Quale influenza hanno tali perdite sul generale declino politico ed economico arabo?

Terre, mari, idee - volume 2
Terre, mari, idee - volume 2
Da Roma imperiale all’anno Mille